GUIDONIA – Subito l’attualità fatta di imbarazzanti ritardi: la convenzione tra Comune di Guidonia Montecelio e la Cuc (Centrale unica di committenza per la gestione degli appalti pubblici) della IX Comunità Montana, deliberata a maggioranza e tra le polemiche lo scorso 26 giugno dal consiglio comunale, non è stata ancora formalizzata. Il sindaco pentastellato Michel Barbet dorme insomma sonni tranquilli. Ne è prova il fatto che, qualche giorno fa, il settore Ambiente ha dovuto riaffidare alla ex convenzionata Sua (Stazione unica appaltante) della Città metropolitana di Roma la gara per lo smaltimento della frazione umida del rifiuto domestico. Dopo la sfilza di procedure ad evidenza pubblica andate deserte negli anni, si tratta dell’ennesimo tentativo improntato dagli uffici comunali, nelle more della proroga (l’ennesima) concessa fino al 31 dicembre alla società Demetra Srl, che attualmente conferisce l’umido nell’impianto di Pontinia posto sotto sequestro giudiziario per traffico illegale di rifiuti.

Lungaggini nell’espletamento delle gare, intoppi e impicci, con queste motivazioni i 5Stelle avevano «licenziato» in tronco la Sua della Città metropolitana di Roma. Non prima dei vari passaggi nelle commissioni consiliari, Lavori pubblici prima e Affari istituzionali poi, per convincere le opposizioni della bontà della scelta. Così, con determinazione e una certa fretta, il 26 giugno il provvedimento arrivava in aula. Approvato con i soli voti della maggioranza grillina, e dopo ore di dibattito infuocato, impegnava il sindaco a procedere celermente alla stipula della nuova convenzione. Sono passati quasi due mesi ma del contratto non c’è traccia. Paradosso che riposta all’attenzione stranezze e coincidenze che hanno da subito caratterizzato le decisioni pentastellate, e non solo in relazione alla scelta della Cuc della IX Comunità Montana. Vicenda che intreccia le sorti di Aldo Valeriani, uno dei tre nuovi revisori dei conti del Comune di Guidonia Montecelio, tecnicamente sorteggiato dalla Prefettura di Roma, materialmente nominato dal consiglio comunale a maggioranza 5Stelle sempre nella seduta del 26 giugno. Valeriani è stato infatti il promotore, nel 2014, della istituzione della Centrale unica di committenza presso la IX Comunità montana di cui era, in quel momento, consigliere.

A chiedere chiarezza sul dedalo di rapporti celati dietro «scelte unilaterali» è il consigliere di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo. Firmataria di una interrogazione per ora inascoltata. Il 26 giugno Aldo Valeriani viene nominato presidente del collegio dei revisori dei conti, incarico di durata triennale, emolumento 23mila euro annui. L’organismo di controllo economico è composto da altri due professionisti, da prassi scelti con il metodo del sorteggio e deliberati dall’assemblea, tutti residenti fuori Guidonia: Valeriani a Montelibretti, gli altri rispettivamente a Arce e Frosinone, a cui andranno riconosciute anche le spese di trasferta. È il primo punto toccato da Ammaturo nell’interrogazione. Possibile che in tempi di vacche magre i 5Stelle, contro la loro stessa natura, optino sempre per le scelte più dispendiose? Una contraddizione in termini che avvalora la tesi delle nomine pilotate, effettuate non nell’interesse del Comune? Scelte sicuramente fatte in violazione della legge 148 del 2011, che a parità di condizione obbliga gli enti locali a rispettare i vincoli di finanza pubblica. Possibile che a Guidonia non vi fossero profili altrettanto validi da individuare nel ruolo? Domanda tutt’altro che peregrina.

«Ma in pari data – rileva ancora Ammaturo rivolgendosi al sindaco –  la sua maggioranza in consiglio comunale ha votato il recesso dell’adesione alla Stazione unica appaltante (Sua) della Città Metropolitana di Roma, decidendo contestualmente l’adesione alla convenzione con la Centrale unica di committenza per l’acquisizione dei lavori, servizi e forniture istituita presso la IX Comunità montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani e Prenestini». Appalti per cento milioni di euro solo nell’anno in corso e nel prossimo, portati in dote senza il rispetto «del criterio di scelta che la pubblica amministrazione applica nel perseguire l’interesse pubblico. Per pura coincidenza – aggiunge Ammaturo – Aldo Valeriani, diventato revisore dei conti a Guidonia, era tra i promotori nel 2014 della nascita della Cuc nell’ambito esclusivo dei 18 Comuni che costituivano la IX Comunità Montana del Lazio. Come si evince dalla delibera 12 del 9.10.2014, approvata in seduta pubblica, in seconda convocazione, presenti 19 consiglieri su 35 tra cui lo stesso Valeriani».

Ammaturo vuole sapere da Barbet se era a conoscenza che Valeriani fosse tra i promotori della Cuc presso la IX Comunità montana del Lazio. E chiede anche copia sottoscritta dal professionista della dichiarazione di incompatibilità e inconferibilità. Insomma, l’adesione al Cuc con un affidamento diretto fortemente voluto dal gruppo consiliare 5Stelle in deroga al principio generale della libera concorrenza, e in barba alla legge che fino al 2020 svincola gli Enti locali da qualunque obbligo di adesione ad una Centrale appalti, è davvero sospetta. Ovviamente l’interrogazione è destinata in copia all’Anac, agenzia nazionale anticorruzione, al Prefetto di Roma ed alla Procura della Corte dei Conti per opportuna e dovuta informazione. 

 

Leggi anche Raccolta rifiuti, mensa e trasporto pubblico, appalti per 100 milioni di euro, i 5Stelle li portano in dote alla IX Comunità montana

Guidonia, il traffico dei rapporti a 5Stelle porta gli appalti (Lavori pubblici) verso la IX Comunità montana

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                             

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.