Covid, il numero dei morti è fermo a giugno e sui dati del contagio non si capisce niente – Guidonia
GUIDONIA – Quante sono le persone positive e/o malate in relazione ai tamponi somministrati? E quelle sottoposte a regime di quarantena? Sono a casa in ospedale? I decessi, poi, sono fermi al 16 giugno 2020. Ossia nessun aggiornamento ha riguardato il numero dei morti nella terza città più popolosa della Asl Rm5 e dell’intera provincia di Roma. Anche gli strumenti della comunicazione cambiano continuamente al Comune di Guidonia Montecelio. I numeri graficizzati per quartiere, frutto della pratica affidata dal sindaco grillino Michel Barbet al vice della commissione Covid Maurizio Celani, stessa appartenenza politica, hanno resistito una settimana. Poi si è passati ai dati più scarni di questi giorni. Ripuliti dei guariti e dei morti che quindi restano quelli del 16 giugno. Insomma, tutta una modalità che sembra studiata per mandare in confusione i cittadini. Che invece sanno, nel cerchio ristretto di conoscenze che ognuno vanta, quanti sono i vicini di casa ricoverati negli ospedali, i deceduti, i contagiatiati nel proprio condominio, dove la raccolta speciale dei rifiuti è diventato un indicatore della quarantena o della malattia.
Un caos che genera deficit di informazione e trasparenza al quale si è aggiunto l’ostruzionismo praticato dal sindaco nei confronti della commissione straordinaria sul Covid presieduta dalla leghista e avversaria politica Arianna Cacioni. Che ad un certo momento si è vista negare i numeri e i rapporti in nome di un presunto rispetto della disciplina sulla privacy, dal quale sarebbe esente il vice Celani appartenente invece ai 5Stelle. Tutto messo da Barbet nero su bianco in una lettera che rappresenta (anche) una ingerenza nel lavoro di un organismo autonomo di articolazione del consiglio comunale, istituzione indipendente dal governo cittadino di cui il sindaco è massima espressione. Una brutta storia insomma, dalla quale non si riesce a venire a capo. Secondo Cacioni gli atteggiamenti del grillino avrebbero il solo scopo di coprire le mancanze della Asl, il cui direttore generale, Giorgio Giulio Santonocito, è nominato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti con cui il movimento 5Stelle governa ormai stabilmente. Barbet non è capace di imporsi ed ottenere una corretta trasmissione dei dati da parte dell’azienda sanitaria, preferendo preservare legami politici a scapito della chiarezza dovuta ai cittadini. Quindi, Cacioni ha preso carta è ha risposto sollevando a sua volta la questione della privacy intorno ai dati dei malati, dei positivi, dei quarantenati. Chi può accedervi al Comune e con che modalità. Si tratta di dati sensibili che riguardano la salute dei cittadini e vanno trattati secondo protocolli e norme di legge. Senza mai nominarli, la leghista chiede se i tre delegati dal sindaco all’emergenza Covid-19, i consiglieri 5Stelle Alessandro Cocchiarella, Alessandra Sabatini e Domenico Gigliotti abbiano accesso ai dati e con quali modalità. Investe dunque il presidente del consiglio comunale Loredana Terzulli, lo stesso sindaco, di una interrogazione urgente per accertare violazioni della riservatezza su informazioni sottoposte a tutela di legge.
Questione di Privacy
Sotto il profilo tecnico giuridico non esistono infatti prerogative speciali di Barbet e dei consiglieri di maggioranza a trattare dati sensibili che riguardino la salute dei cittadini. Quei dati che, con pregiudizio di natura politica, vengono negati ai consiglieri di minoranza anche se siedono o presiedono la commissione Covid. Barbet, calato più che mai nel ruolo di podestà, impedisce intenzionalmente ai commissari di opposizione di accedere ai dati, seppur confusi e parziali, trasmessi dalla Asl Rm5 agli indirizzi dell’ente locale? Proprio Barbet, in una nota indirizzata a Cacioni, aveva addotto i limiti della norma a tutela dei dati sensibili come motivazione del diniego. Che però valgono per chiunque, Barbet compreso, se non autorizzato espressamente attraverso precise modalità autorizzatorie previste dalla stessa legge. Infatti, proprio il Comune, rappresenta il titolare del trattamento dei dati sensibili e personali, che attraverso il Responsabile, individuato tra il personale dell’Ente e sotto la propria responsabilità, dovrebbe autorizzare chiunque acceda ai dati personali e sensibili riguardanti i cittadini. Non è una questione di lana caprina. Vale per Barbet e per i suoi delegati alla gestione dell’emergenza Covid. Per Cacioni è diventata questione formale e di rispetto delle norme. «Ogni giorno sui dispositivi dell’Ente transitano i dati sensibili degli ammalati, dei quarantenati, dei positivi al virus, senza filtri vengono condivisi con le associazioni di volontari impegnate nell’emergenza e con l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti presso i domicili delle persone toccate dal Covid. In una condizione di assoluta approssimazione e superficialità. Considerata la nebulosa interpretazione della disciplina citata – scrive Cacioni – ritengo necessario un approfondimento sulle modalità con cui viene garantita la privacy dei nostri cittadini, a valere come interrogazione ex art. 48 del Regolamento sul funzionamento del consiglio comunale. Sull’argomento, voglio conoscere:
• quale sia lo strumento di acquisizione delle comunicazioni trasmesse dalla Asl Rm 5 circa i positivi, isolati e quarantenati del territorio di Guidonia Montecelio. In particolare: a chi siano accessibili i dati; da chi sono presidiati gli indirizzi e-mail utilizzati per le trasmissioni; con quali (se uno o più di uno) computer vengono aperte le e-mail anche nei giorni di weekend; dove vengono archiviate le comunicazioni e a chi sono accessibili; quali strumenti di garanzia informatica sono stati posti in essere dall’amministrazione per la tutela dei dati sanitari;
• a chi vengono diffusi i dati una volta acquisiti, siano essi dipendenti del Comune o soggetti terzi (fornitori del Comune, associazioni di assistenza territoriale, persone delegate all’elaborazione delle informazioni); se con tali soggetti siano stati predisposti specifici impegni al rispetto della privacy o protocolli in caso di soggetti giuridici; se sia stato individuato un Referente per il trattamento dei dati interno al Comune».