GUIDONIA – Solo a Guidonia Montecelio ci sono tra gli 8/9mila anziani over 80: il 25% vive solo e non riuscirà a muoversi per raggiungere i punti di vaccinazione, comunque ancora da individuare. Insieme ai numeri della popolazione residente nel territorio della Asl Rm5, che dovrà essere sottoposta a vaccinazione (505mila persone secondo il censimento aggiornato a dicembre 2020 di cui 40mila anziani ultraottantenni), Alberto Perra, medico e responsabile del dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’azienda sanitaria, ha detto che «al momento non abbiamo una strategia precisa per raggiungere tutti gli anziani che non riescono a muoversi, ma sicuramente si chiederà l’aiuto ai medici di base per portare il vaccino a tutti quanti».

I vaccini agli over 80 dovranno esser fatti da febbraio, ma quando e dove la somministrazione avverrà per tutti i pazienti più fragili e disabili è ancora una matassa inestricabile. Tra i 40mila della Asl, alcuni si sono prenotati con il sistema telematico della Regione Lazio, finendo in lista di attesa, tanti però non usano internet, non hanno un computer, vivono soli e non riusciranno a spostarsi per raggiungere i punti di vaccinazione. Criticità importanti che non hanno al momento soluzione. Sollevate, tra gli altri, da Domenico Sommella, in rappresentanza delle persone disabili, e da Giovanna Ammaturo, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, durante un incontro in videoconferenza, voluto dal sindaco di Guidonia Montecelio, il grillino Michel Barbet, che si è tenuto venerdì 5 febbraio e ha visto la partecipazione di Perra e delle associazioni di volontari che supportano la sanità pubblica già dalla fase dei tamponi. «Non c’è chiarezza e gli anziani sono disperati. Molti che conosco sono soli e non hanno internet» ha incalzato Ammaturo. La verità è che per adesso, oltre il sistema di prenotazione online, altre soluzioni per prenotare il vaccino non ce ne sono. «Non c’è una strategia e altri metodi sarebbero in fase di definizione, con la possibilità di utilizzare medici di famiglia, forse le farmacie. Ma questo è ancora tutto da vedere, per ora alla Asl hanno poche idee e confuse».

Anche i medici di base esprimono tutte le perplessità del caso. Dalla direzione aziendale avrebbero chiesto ai dottori di famiglia di comunicare  la disponibilità a vaccinare gli ultra ottantenni e contestualmente inviare l’elenco dei pazienti, indicando il luogo e dove intendano prelevare le dosi e il luogo dove vaccinare. Ai medici si chiederebbe insomma di fare i pony express per recuperare le dosi e mantenerle a -80 gradi prima della somministrazione che deve avvenire entro 6 ore.

Il Comune di Guidonia Montecelio continua intanto a chiedere l’attivazione capillare di punti di vaccinazione in città. Il presidente della commissione Servizi sociali, il 5Stelle Matteo Castorino, intervenuto alla riunione via streaming, ha detto che la città più popolosa del distretto sanitario ha già indicato all’azienda sanitaria una serie di strutture pronte per essere utilizzate, individuate per quartiere. È incredibile che al momento, nei punti vaccinali allestiti dalla Asl, proprio la città di Guidonia sia rimasta esclusa.  Ecco quelli autorizzati: 1. Colleferro – Auditorium; 2. Mentana, via Reatina snc; 3. Casa della Salute Palombara Sabina; 4. Palestrina – Palaverde; 5. Subiaco Distretto; 6. Tivoli, Palazzo Cianti; 7. Tivoli, Acque Albule; 8. Valmontone Hospital.

Un esempio potrebbe anche arrivare dalle aziende sanitarie emiliano romagnole. Dove, sotto la spinta sindaci, si muovono le équipe mobili. Un’idea pensata per determinate categorie di persone fragili, anziani e disabili, laddove fossero rappresentati bisogni particolari in contesti lontani dai centri vaccinali o in realtà con poche centinaia di over 80, si ricorre a team itineranti, in accordo con le amministrazioni, per somministrazioni mirate e rapide. «Sono evidenti le lacune della Regione e della Asl – dice Ammaturo – l’esecuzione dei vaccini richiede l’attuazione di misure di prevenzione e sicurezza che ad oggi nessuno è in grado di poter  garantire. Sono settimane che si parla della campagna di vaccinazione anti Covid 19 per la popolazione over 80 . Ma lunedì primo febbraio è andato tutto in tilt fin dalle 7,30 del mattino. C’era chi non aveva dormito o si era alzato presto per prenotarsi. E sono solo una piccola percentuale degli aventi diritto. E gli altri? Una delusione solo è sempre italiana: 240 vaccini al giorno a far tempo dal 8 febbraio questo è report delle vaccinazioni per la ASL RM 5 . Suddivisi sugli otto punti vaccinali sembra poca roba : 30 al giorno. Per vaccinare la città dell’aria considerando 90.000 residenti occorrerebbero quasi dieci anni».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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