GUIDONIA – Lorena Roscetti, l’ultima arrivata in aula con poco più di 30 preferenze, non sembra avere dubbi: Fiorenza Sarzanini è autrice di «Perniciosi articoli infondati […] Elisabetta Trenta è una persona corretta, una grande persona». Così ieri, il consigliere comunale stellato, commentava su Facebook l’affaire Trenta scoperchiato dalla giornalista del Corriere della Sera. Il fatto è noto. L’ex ministro, nei mesi trascorsi al dicastero della Difesa, era riuscita a ottenere, con il marito maggiore dell’esercito, un alloggio di servizio di 180 metri quadri in centro a Roma a fitto bloccato: 500 euro al mese. Un privilegio? Sì per la quasi totalità dei cittadini, no per i supporter 5Stelle di cui una nutrita fetta dimora proprio a Guidonia Montecelio. Trenta da Frascati, una carriera nella università privata Link Campus (la stessa che per un periodo ha ingaggiato il marito di un altro consigliere comunale 5Stelle, Laura Spinella), proprio nella terza città del Lazio, battuta durante la campagna elettorale delle politiche 2018 e prima di diventare ministro, sembra avere amici e estimatori. Su tutti il senatore Michele Giarrusso, il «Re Sole di componente», ispiratore di fede per i consiglieri e assessori stellati tra cui Claudio Caruso e Davide Russo, grande sponsor del sindaco Michel Barbet  e del capogruppo Giuliano Santoboni. Ancora oggi il parlamentare «mipiacciava» i commenti contro le «strumentalizzazioni» di certa cattiva stampa. Elisabetta Trenta ha agito correttamente e senza violare nessuna legge. Sarà anche vero, alla fine  però le sfumature della inopportunità le ha senz’altro colte se ha scelto la via dell’abbandono, quello dell’immobile magnifico sul Colle romano del Celio.

Ma per i supporters si tratta comunque di «una montatura mediatica senza precedenti». Immancabili, poi, i retroscenismi tracciati dai complottisti in relazione alla presunta manina che avrebbe diffuso documenti interni alla intelligence contro Trenta (l’assegnazione dell’alloggio), rendendola vittima di tentativi di intimidazione perché al dicastero della Difesa dava fastidio. Una fine ingloriosa che non meritava per l’impegno profuso? Sembrano pensarla così i tifosi come Lorena Roscetti. Non ha fatto niente, mai goduto di privilegi, è una brava persona e sta dalla parte giusta della scacchiera, sta coi 5Stelle,  è il succo della difesa d’ufficio. A Guidonia la ricordano sulla piazza del comune. In visita alla amica assessore alla Cultura Elisa Strani prima di diventare ministro. Reduce, l’anno prima, da una candidatura alle comunali di Frascati, dove nella lista 5Stelle figuravano anche Emanuele Dessì, oggi parlamentare, e Stefano Chirico, poi chiamato a fare l’assessore al Bilancio al Comune di Genzano. Una carriera veloce, una ascesa repertina quella di Trenta, perfino troppo per i retroscenisti al contrario. In vista a Guidonia, dimostrando di ben conoscere i rivoli del potere locale, in quella occasione disse: «Sono qui per parlare dei problemi del territorio e apprendere le prime impressioni di un’amministrazione locale a 5Stelle, insediata da pochi mesi. I problemi sono quelli di tutti i governi locali a 5Stelle – scrisse su Facebook – un bilancio da risanare, servizi da erogare con la massima attenzione ai cittadini, funzionari e impiegati chiamati a condividere un nuovo metodo partecipativo e responsabile e cittadini che si aspetterebbero la bacchetta magica, ma la bacchetta magica è il nostro metodo e ha bisogno di un po’ di tempo per dare i suoi risultati! Grazie Guidonia».

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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