GUIDONIA – «L’andamento complessivamente decrescente» delle entrate extratributarie è un problema serio già messo in risalto dall’organo di revisione contabile». A destare preoccupazione c’è anche quella cronica difficoltà di realizzazione delle riscossioni. Ora però il grosso problema è quel «buco» di 1.200.000,00 dovuto alla «riduzione della percentuale di attuazione delle entrate derivanti dal piano delle alienazioni». Ecco perché – lo scrivono in una lettera congiunta il dirigente delle Finanze Maria Lombardi e l’assessore Alessandro Alessandrini, destinatario il sindaco 5Stelle Michel Barbet – sarà necessario procedere al più presto con una variazione che corregga i conti presuntivi del Bilancio 2018-2021 con un nuovo passaggio consiliare.

L’amministrazione pentastellata deve dire insomma dove trova i soldi iscritti nella previsione di spesa tra le entrate utili a finanziare la spesa corrente, stipendi e contributi del personale dipendente, ma non disponibili. Poi ci sono i dirigenti indisciplinati. Che periodicamente erano stati invitati a operare un monitoraggio dei residui attivi e passivi delle aree amministrative di riferimento, passaggio rimasto disatteso. Per tale ragione – scrivono Lombardi e Alessandrini – il settore Finanze ha deciso di bloccare le attestazioni di copertura finanziaria, «limitando l’autorizzazione alle spese per utenze, stipendi, mutui e spese finanziate da specifiche entrate». Tradotto: impossibile per i dirigenti impegnare somme necessarie a garantire qualunque tipo di servizio.

La lettera, inviata anche ai dirigenti e al segretario generale Livia Lardo, è del 12 giugno. Successiva a una missiva della Corte dei conti, sezione di controllo per il Lazio, del 31.05.2019 con la quale l’organismo di controllo della magistratura contabile chiede chiarimenti sui rendiconti 2016-2018 e sul Bilanci di previsione 2018-2019 nell’ambito delle verifiche imposte dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2016-2025.

Lunedì 17 giugno, proprio un incontro tra sindaco, dirigenti e assessore alle Finanze doveva stabilire indirizzi di intervento. Una riunione che i rumors riportano come movimentata, con momenti di forte tensione. Urla e strepitii nella sala giunta dove inattese sono arrivate le dimissioni da dirigente al Commercio, Fondi europei e attività produttive Domenico Nardi, che come Maria Lombardi dal 1 luglio non sarà più nell’organico dell’Ente.

L’altro vulnus nei conti pubblici (oltre le mancate dismissioni delle proprietà demaniali) lo segnala la stessa Corte dei conti,  è rappresentato dalle entrate extratributarie che negli ultimi tre anni hanno registrato un costante andamento decrescente. Il Comune di Guidonia Montecelio a guida 5Stelle non è stato né è in grado di gestire il patrimonio dell’Ente e i servizi pubblici a domanda individuale quali le mense e il trasporto scolastico, quest’ultimo praticamente cancellato. Ma anche di garantire alle casse comunali canoni d’uso o corrispettivi adeguati per le concessioni di beni come i teatri, i musei, gli spazi sportivi, ovvero palestre e impianti di proprietà comunale; in generale di attivare servizi a carattere produttivo, o l’ imposta di soggiorno, di riscuotere sanzioni amministrative. Tutte queste entrare extratributarie, ascrivibili al capitolo III del Bilancio comunale, sono precipitate in questi ultimi due anni determinando un danno parimoniale più volte segnalato dai revisori e dalla stessa Corte dei conti.

I teatri e gli impianti sportivi dovrebbero produrre entrate extra per l’Ente, e anche i costi dei servizi a domanda individuale non dovrebbero mai superare la soglia considerata dai tecnici di rischio per le casse pubbliche. Sotto la lente, finiscono principalmente i settori di riferimento degli assessori alle Attività produttive, Cultura e Pubblica istruzione rispettivamente Elisa Strani e Davide Russo. L’immobilismo dell’indirizzo politico ha dunque determinato una nuova e grave condizione di instabilità nelle finanze comunali. La barca 5Stelle che due anni fa vinceva le elezioni, ormai è poco più di una una zattera nel mare in burrasca dei conti perennemente in disordine. Al netto delle somme incamerate con il piano di riequilibrio finanziario, con i servizi ridotti a zero, senza investimenti nel breve o lungo periodo, il Comune continua a spendere più di quanto incassa, praticamente per pagare i soli stipendi del personale dipendente e delle rappresentanze politiche. Un trend che sembra inarrestabile.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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