Cave e impatto ambientale, dalla Regione Lazio procedura corretta. Il Tar boccia (ancora) Barbet, i 5Stelle e la Piseddu
GUIDONIA – I ricorsi presentati dal Comune di Guidonia Montecelio al Capo dello Stato contro la Regione Lazio e le imprese estrattive sono infondati. Per il Tar del Lazio, che ieri (8 gennaio) si è pronunciato sulla legittimità delle procedure regionali di rilascio delle nuove autorizzazioni di impatto ambientale, i ricorsi non sono supportati «da adeguato fumus boni iuris, tenuto conto della procedura adottata dalla Regione nel rispetto della normativa vigente». Con queste motivazioni il tribunale amministrativo ha bocciato le eccezioni sollevate nell’inverno del 2018 dalla Giunta municipale 5Stelle (su indicazione dell’ex dirigente alle Attività produttive Paola Piseddu), contro i provvedimenti regionali che riconoscevano ad alcune imprese estrattive – tra le quali la Società del travertino romano Spa – l’efficacia dei preesistenti provvedimenti di valutazione di impatto ambientale (senza ricorrere a nuove procedure) prodotti dalla Regione Lazio tra i mesi di gennaio e marzo del 2018. Una decisione che boccia l’intera linea Piseddu, legittimando in automatico i rinnovi delle autorizzazioni estrattive invero bloccate dal Comune senza logiche amministrative né giuridiche.
Il Tar ha riconosciuto che le determinazioni dirigenziali a firma del dirigente regionale Flaminia Tosini, recepivano correttamente le interpretazioni normative, dottrinali e giurisprudenziali in materia di ripristino ambientale nelle aree di cava già istanza delle aziende presso la Regione Lazio. Atti apparentemente logici e dovuti (che approvavano il completamento degli interventi di coltivazione e recupero ambientale secondo i parametri già adottati in altri distretti industriali), mal digeriti però da Piseddu che, con parere vincolante, spingeva il sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet a impugnare con delibera di Giunta le determinazioni in sede di giustizia amministrativa, senza però ricorrere alla giurisdizione ordinaria (Tar e Consiglio di Stato) ma rivolgendosi alla giurisdizione straordinaria del Capo dello Stato. Battaglia persa su tutti i fronti.