Il procuratore regionale del Lazio, Pio Silvestri, cita il caso delle mascherine fantasma della regione Lazio come caso di cattiva gestione degli appalti pubblici. Confermando un danno erariale di 11.776.662,20 euro

ROMA – La vicenda delle mascherine nel Lazio è stata causata da un «incauto affidamento» «tardiva denuncia», che ha provocato un danno da 11,7 milioni. Lo ha detto il procuratore regionale Pio Silvestri, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della Corte dei conti per il Lazio. «In merito al tema degli appalti pubblici bisogna certamente segnalare la vicenda, risalente alla prima fase dell’emergenza pandemica, di danno a carico della Regione Lazio a seguito dell’incauto affidamento di tre forniture di mascherine anti Covid, per un totale di 9,5 milioni di pezzi a una piccola società in difficoltà finanziarie e poi fallita – ha ricordato Silvestri -. La fattispecie è caratterizzata dalla tardiva denuncia della sottrazione degli importi versati in anticipo dall’amministrazione. Con atto di citazione il danno patito dalla Regione Lazio è stato quantificato con riguardo all’anticipo versato alla società affidataria e non recuperato per un importo di 11.776.662,20 euro», ha concluso.

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Il procuratore, nel parlare degli appalti pubblici, ha portato ad esempio la vicenda delle mascherine fantasma della Regione Lazio, gestita dall’ex presidente, Nicola Zingaretti, e dal capo della Protezione Civile, Carmelo Tulumello.

Pio Silvestri nella sua relazione è chiaro e duro: « Bisogna segnalare la vicenda, risalente alla prima fase dell’emergenza pandemica, di danno a carico della Regione Lazio a seguito dell’incauto affidamento di 3 forniture di Mascherine anti-Covid, per un totale di 9,5 milioni di pezzi ad una piccola società in difficoltà finanziarie e poi fallita. La fattispecie – ha spiegato – è caratterizzata dalla tardiva denuncia della sottrazione degli importi versati in anticipo dall’amministrazione. Con atto di citazione il danno patito dalla Regione Lazio è stato quantificato con riguardo all’anticipo versato alla società affidataria e non recuperato per un importo di 11.776.662,20 euro».

Già nei primi giorni del mese di aprile 2020 si erano verificati episodi in cui emergeva la «facilità» con cui erano stati affidati appalti milionari ad una ditta senza solidità economica e con nessuna esperienza in materia di dispositivi sanitari (Eco.Tech. Srl si occupava di lampadine e illuminazione) e, soprattutto, la «tardiva denuncia della sottrazione degli importi versati in anticipo dall’amministrazione».

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Va ricordato,  che il danno quantificato dalla Corte dei Conti (11.776.662,20 euro) è in realtà molto più grave perché le mascherine sarebbero state in parte consegnate ma mai ritirate dalla Regione. Soltanto adesso che la Ecotech è fallita e il curatore fallimentare ha aperto i depositi per catalogare e repertare la merce si è scoperto che una vera e propria montagna di mascherine FFP2, pagate dalla Regione Lazio, non sono mai state ritirate dalla Protezione Civile. Questo scoop è stato ripreso in esclusiva dai giornalisti di Non è l’Arena di Massimo Giletti.

Sta ora alla nuova amministrazione regionale muoversi per il recupero delle ingenti somme che la Corte dei Conti certifica come danno erariale. Anche perché, se è vero che questi soldi sono spariti, qualcuno dovrà per forza di cose pagare. Come va senza dubbio considerato il fatto che anche la Procura della Repubblica di Roma non potrà far finta di niente continuando ad ignorare quanto stabilito dai giudici contabili.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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