Rifiuti, basta la parola termovalorizzatore per mandare in tilt il «campo largo» progressista
ROMA – Roberta Lombardi il termovalorizzatore annunciato da Roberto Gualtieri – Rifiuti, l’annuncio di Roberto Gualtieri: «Roma avrà un termovalorizzatore a controllo pubblico» – non lo vuole e lo dice senza mezzi termini. Una presa di distanza netta quella dell’assessore alla Transizione Ecologica della Regione Lazio che non lascia margini di ripensamento: «il Piano Rifiuti della Regione Lazio non prevede l’installazione di nuovi inceneritori. Un vincolo che vale per tutti i territori del Lazio, compresa Roma». Unica soluzione percorribile per seguire le volontà di Gualtieri sarebbe ritoccare il Piano dei Rifiuti che però, sotto il profilo più squisitamente politico, alla Regione Lazio, necessiterebbe di un’altra maggioranza rispetto all’attuale per tenere la prova dell’aula. Se il M5S è contrario, non è da meno il «campo largo» progressista del centrosinistra ideato da Nicola Zingaretti in vista delle elezioni regionali del 2023, uno schema di alleanze già sperimentato a Roma lo scorso ottobre a sostegno della candidatura di Gualtieri a sindaco. Nando Bonessio, consigliere di Europa Verde, i consiglieri Luparelli e Cicculli di Sinistra Civica Ecologista sono contrari al termovalorizzatore e lo hanno dichiarato espressamente con una presa di distanza che incrina i rapporti interni al centrosinistra al Comune di Roma e in prospettiva alla Regione Lazio, dove una rinnovata alleanza Pd e M5S anche dopo il 2023 potrebbe essere messa a dura prova.
Lo sostiene Francesca De Vito che attende di vedere «come andrà a finire questo corto circuito». «Apprendo con un pizzico di ironia che il gruppo M5S del Lazio contesta la decisione di Gualtieri sulla costruzione di un termovalorizzatore da 600mila tonnellate, malgrado lo scorso anno abbia deciso di fondersi, in Regione, con lo stesso partito dell’attuale sindaco di Roma. Tale decisione mi costrinse a prendere le distanze da una decisione scellerata che oggi mi allontana definitivamente da un partito che vuole bruciare i rifiuti nella Capitale. Voglio proprio vedere come terminerà questo corto circuito». Va ricordato che proprio l’entrata in giunta dei 5Stelle alla Regione portò De vito fuori dal movimento, per confluire, dopo un anno trascorso nel gruppo misto, in Fratelli d’Italia. Partito dove a farsi sentire è anche il consigliere Giancarlo Righini, vice presidente della commissione Ambiente.
«Il termovalorizzatore annunciato dal sindaco Gualtieri ha già raggiunto il suo primo obiettivo: quello di mandare in frantumi la Giunta Zingaretti. Basta leggere, infatti, le dichiarazioni della assessore Lombardi e di altri esponenti, per chiedersi se ancora esiste una maggioranza in Regione Lazio. Del resto il primo cittadino non ha fatto altro che mettere in evidenza la tante contraddizioni nelle politiche regionali e che abbiamo più volto denunciato. Basti pensare – spiega Righini – per esempio, che per trattare l’argomento è stato convocata la commissione bilancio e non quella competente sui rifiuti. Tutti nodi che ora vengono al pettine e sui quali ora il presidente Zingaretti non può rispondere con il suo solito assordante silenzio».