GUIDONIA – Una rimodulazione della cubatura per «svincolare» l’opera più ambita dall’amministrazione a guida 5Stelle che però hanno fatto gli #altri: la compagnia della Guardia di Finanza. Dopo i soliti carteggi d’ufficio, i mesi di  pareri più o meno contrastanti (arrivati dai settori Lavori pubblici e Attività produttive e Demanio su vincoli archeologici e presunte difformità dei manufatti rispetto al progetto esecutivo), che hanno rischiato di mandare a ramengo l’intero piano d’insediamento, la decisione è arrivata di Giunta. Una modifica, inusuale per l’amministrazione pentastellata, arrivata d’imperio alla convenzione del 2010 che verrà poi sottoposta al vaglio del Consiglio comunale. Nella sostanza: meno cubatura per l’edilizia residenziale e maggiore volume per le strutture commerciali, parcheggi e aree destinate a verde pubblico. Una redistribuzione del valore di edificabilità sulle opere già realizzate, che tenga conto dei parametri inizialmente previsti nel progetto esecutivo. Soprattutto che garantisca la apertura, il prima possibile, della nuova sede della Compagnia della Guardia di Finanza che il sindaco Michel Barbet non vede l’ora di consegnare alla comunità e al sistema integrato di sicurezza dell’intero quadrante. I bene informati raccontano di una fascia tricolore già tirata a lucido, pronta a essere orgogliosamente indossata dal primo cittadino, scalpitante di tagliare il nastro davanti ai flash di rito e ai referenti istituzionali, la Procura di Tivoli in primis. L’edificio destinato a presidio permanente della forze dell’ordine è  del resto praticamente ultimato. Si trova in via dei Pioppi, località Albuccione, davanti al centro commerciale Tiburtino shopping center.

Un progetto che prendeva forma una decina di anni fa con l’amministrazione di centrodestra, nell’ambito del piano d’insediamento in convenzione (pubblico-privato) cosiddetto «Martellona».  La caserma potrà ospitare dai 50 ai 70 addetti, si sviluppa su due piani per complessivi 1350 metri quadrati. I costi per la realizzazione della struttura sono stati a totale carico della società 2Giemme che in cambio ha avuto il riconoscimento delle cubature per realizzare un complesso di edifici ad uso commerciale e residenziale. Un piano di edilizia convenzionata passato da anni di confronto serrato tra Comune di Guidonia Montecelio, Comando regionale della GdF e Soprintendenza archeologica, che infine ha dato parere favorevole all’insediamento, in una zona complessa dal punto di vista dei reperti.  Basti pensare che alcuni pezzi di incommensurabile rilevanza storica sono stati rinvenuti proprio in zona – la Ninfa Dormiente – e già esposti al Museo Lanciani di Montecelio.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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