GUIDONIA – C’è tutta l’arroganza del potere in quel “te lo ricordi Arianna”, espressa in una forma così esplicita da far sobbalzare le sedie di curiosi e osservatori seriali. C’è tutta l’arroganza del potere (e uno sprezzante senso di superiorità morale) in quel “la tua politica è stata spazzata via dalla magistratura e dalle forze dell’ordine”, espressa in una forma così (eccessivamente) esplicita da far sobbalzare le sedie di poliziotti, giudici, procuratori e via discorrendo. La bussola del capogruppo grillino in consiglio comunale, Giuliano Santoboni, da 24 ore marca error. Persa nella pancia dell’ex ragazzo di periferia, cattolico e umanista, sempre garbato e sorridente. Un tempo. Vittima però di una trasformazione quasi antropologica le cui caratteristiche sono emerse con violenza nella seduta consiliare di ieri. Come un pugno nello stomaco. Quando il portavoce rivolgeva il senso del suo intervento verso la collega (consigliere comunale) di Fratelli d’Italia Arianna Cacioni. Membro un tempo dello staff dell’ex sindaco Eligio Rubeis. Per Santoboni colpevole, nella circostanza, di essere promotrice di una mozione sui tagli dei costi dell’assise pubblica. Un attacco personale, sconclusionato quanto preoccupante sul piano della tenuta democratica. “Te lo ricordi Arianna, quante volte ne abbiamo parlato […] ci sono state amministrazioni che avevano costi della politica altissimi, con persone che affollavano questi uffici e che non si capiva bene cosa stessero facendo […]  incarichi, compiti mai capiti bene fino in fondo, sui quali si sta facendo finalmente un po’ di chiarezza […] spese per migliaia di euro in pranzi”.

Dichiarazioni choc, dal sapore intimidatorio se rivolte ad una collega nella pienezza, in quella sede, delle sue funzioni. A qualche ora di distanza, il Santoboni, nella veste di tribuno del popolo 4.0, riprendeva la vena provocatoriamente inappropriata al ruolo. Accusando, con toni similarmente intimidatori, l’ex consigliere forzista Maurizio Massini sulla sua parte politica “spazzata via dalla magistratura e dalle forze dell’ordine”. Come se le sorti di un partito legittimato nella sua funzione da principi costituzionalmente riconosciuti, potessero dipendere, fino alla estrema ratio, dalla attività investigativa e, fatto ancora più grave, da quella giudiziaria. Una visione preoccupante dell’equilibrio tra poteri dello stato, e del rispetto verso i suoi rappresentati nelle istituzioni locali, che la dice lunga sulla trasformazione antropologica di questo tribuno del popolo, subordinato comunque alle stringenti regole (antidemocratiche per statuizione) del movimento 5Stelle e, attraverso di esse, alla Casaleggio e associati: società privata a scopo di lucro da cui il movimento dipende.

Entrando poi nel merito delle elucubrazioni di Santoboni, sviluppate dialetticamente sull’orlo della eversione di competenze, corre l’obbligo rilevare sotto quale profilo, l’ordine di grandezza degli stipendi di collaboratori degli ex organi di vertice (sindaci o presidenti di Regione), possa essere in qualunque modo nella conoscenza (e nell’interesse) di un consigliere comunale. E a quale scopo. Non risulta che l’amministrazione Barbet abbia istituito una commissione para amministrativa per l’accertamento di eventuali “sprechi” (così li ha definiti Santoboni) relativi a gestioni passate (“meno male che adesso si sta facendo un po’ di chiarezza”). Se lo avesse fatto (di nascosto), essa sarebbe illegale e somiglierebbe a quegli organismi urgheresi, che durante il regime comunista svolgevano attività di dossieraggio finalizzati al controllo di ogni settore della società, principalmente delle sue rappresentanze. Parole inquietanti quelle di Santoboni, sotto molteplici aspetti. Soprattutto se usate quale arma di pressione sulle opposizioni consiliari (nello svolgimento del ruolo di controllo e verifica del lavoro della maggioranza), contro avversari politici e giornalisti. Le parole sono pietre quando arrivano da esponenti delle istituzioni.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

1Commento
  • Alessia

    Direi che la situazione è drammaticamente preoccupante, toni e modi che calpestano le regole democratiche del confronto. Il vento è cambiato diventando tramontana.

    Giugno 3, 2018

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