GUIDONIA – Quasi 1.000 euro alla associazione culturale Manta con sede a Magliano dei Marsi in provincia de L’Aquila solo perché – non è chiaro attraverso quali canali – ha fatto pervenire “una proposta-offerta per la realizzazione del progetto denominato ‘La magica casa viaggiante di Babbo Natale’ programmato per il giorno 23 dicembre 2017 presso Piazza Matteotti”. E ancora: oltre 700 euro a Gianna Ferraresi, presidente dell’associazione culturale I colori del mondo’ onlus di Collefiorito che attraverso i medesimi, sconosciuti (ai più) canali “ha fatto pervenire una proposta-offerta per la realizzazione della manifestazione denominata ‘Il Presepe Vivente’ per il giorno 10 dicembre 2017 presso il parco pubblico ubicato in località Collefiorito”.

Soldini dei contribuenti affidati in via diretta dalla amministrazione pentastellata ad associazioni che, guarda caso, hanno presentato progetti in risposta ad una esigenza sconosciuta perché mai palesata dal comune attraverso una regolare offerta pubblica. Sarà una coincidenza? Merito di una particolare dote divinatoria o mantica, la pratica o la presunta capacità di ottenere informazioni, ritenute inaccessibili, da fonti soprannaturali?

Può darsi. Resta la domanda dalle cento pistole: come ha fatto una associazione di Magliano dei Marsi a comprendere la necessità per i piccoli alunni guidoniani di assistere a uno spettacolo di Babbo Natale in piazza? Quale misteriosa mano l’ha ha indirizzata verso le stanze di Palazzo Matteotti  guidandola nella richiesta di pubblici contributi? Sia stato il TomTom di qualche amicizia che tanto pesa negli assetti politici della maggioranza di governo? La domanda è lecita e può trovare spiegazione logica nel ragionamento sulle nuove frontiere del clientelismo secondo Grillo e suoi discepoli.

Il clientelismo 4.0 del Movimento 5Stelle

In altri periodi situazioni similari di affidamenti diretti di piccole (o grandi) somme fuori confine destavano scandalo tra i grillini oppositori. Erano i tempi del meccanismo che funzionava con i nomi che si traducevano in consensi elettorali ottenuti in cambio della promessa di un incarico, dell’assegnazione di un progetto, i tempi del  “ma tu ce l’hai un’associazione?”. Una prassi che ricordava antiche gestioni di stampo democristiano, socialista. Oggi il metodo sembra da nuova frontiera del clientelismo in versione 4.0, come si addice al movimento 5stelle, ma la base che regge il sistema, o meccanismo, sembra ancora basato sul principio del favoritismo, in nome di un reciproco interesse, nel vocabolario “il clientelismo è un comportamento, un modello di relazione tra persone animato dall’interesse e dallo scambio di favori”. Non necessariamente di natura economica, quindi indipendente dall’importo economico che, si sa, è relativo. Il movimento 5stelle al governo della città proprio con tali criteri sembra scegliere l’assegnazione di incarichi e progetti di sottobosco, prediligendo la vicinanza politica, meglio se nota e dimostrata sui social network, terreno prediletto sul quale misurare la fedeltà e la contingenza d’intenti per i possibili papapili, siano essi soggetti individuali o associazioni. Le strade del clientelismo 4.0 porteranno nelle lande abruzzesi?

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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