MANLIO Cerroni ci riprova. E torna a scrivere alle massime istituzioni locali e nazionali per risolvere l’emergenza munnezza nella Capitale: “Basterebbe mandare in esercizio l’impianto di Guidonia. Quest’ultimo potrebbe trattare anche l’organico e risolvere così definitivamente i problemi dell’impianto Ama del Salario”. Il Supremo, avvocato ormai 94enne nei guai con la giustizia fino al collo, non si arrende e, come è suo solito, prende carta e penna e invia missiva a Virginia Raggi, il sindaco di Roma; al ministro dell’Ambiente Sergio Costa; al governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Fatemi aprire il Tmb di Guidonia Montecelio è in sintesi la richiesta di Cerroni. Solo così la Capitale sarà libera dai rifiuti. Tra i destinatari, per la prima volta agli occhi di chi segue da anni la particolare grafomania dell’avvocato e Re dei rifiuti di mezzo mondo, manca all’appello la istituzione sindacale di Guidonia Montecelio. Michel Barbet non è insomma ricompreso tra gli interlocutori d’interesse, nella mente del Supremo figura subordinata evidentemente alla volontà di Raggi. La lettera è del 28 settembre scorso. Ispirata, a suo dire, da un articolo a firma di Cecilia Gentile apparso sulla cronaca di Roma del quotidiano La Repubblica nei giorni scorsi.  “Cara Cecilia” è l’incipit rivolto alla giornalista, destinataria per conoscenza delle ambizioni del Supremo. Che nelle stesse ore – racconta un articolo pubblicato oggi dal settimanale locale Il Tiburno – avrebbe sostituito i vertici delle società a lui riconducibili (e finiti nei guai giudiziari), al fine di svincolare responsabilità penali in via di accertamento dalla ennesima richiesta di dissequestro dell’impianto dell’Inviolata presentata dai suoi legali alle autorità competenti.

La lettera di Cerroni

“Sono anni che scrivo a tutti (pubblicando ogni lettera sul mio blog manliocerroni.it) che le soluzioni ci sono e potrebbero essere subito messe in campo. Basterebbe infatti tornare a rendere operativa la stazione di ricevimento e tritovagliatura di Rocca Cencia e mandare in esercizio l’impianto di Guidonia. Quest’ultimo potrebbe trattare anche l’organico e risolvere così definitivamente anche i problemi dell’impianto Ama del Salario. In poco tempo Roma tornerebbe ad essere pulita e ad avere la dignità che merita e gli animi si rasserenerebbero, senza con questo nulla togliere alle avveniristiche soluzioni annunciate dalla Sindaca Raggi per il 2021″.

So che per la Procura e per la Prefettura io sono un “interdetto” anche se ingiustamente e in barba all’art.27 della Costituzione mentre il pregiudizio nei confronti miei e del mio Gruppo è alla base del silenzio che ogni nostra proposta ha ricevuto. Per questo ho dichiarato e scritto che siamo disponibili a metterci da parte, a cedere siti e soluzioni a qualificate imprese e ad avveduti e capaci imprenditori purchè si agisca in tempo restituendo a Roma il decoro che merita e che da 30 mesi manca. Che dobbiamo fare di più?”

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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