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Feb 2021
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Anni di appalti con affidamenti diretti, la Srl napoletana in odor di mafia ora agita i vertici dell’Apm – Monterotondo
MONTEROTONDO – «Sotto traccia ma da giorni, all’Apm sono impegnati nella ricerca di una soluzione ad una spinosa questione. Esplosa in tutta la gravità a fine gennaio. Quando il prefetto di Napoli Marco Valentini ha firmato un provvedimento che ha messo fuori gioco la Ecoce Srl e con essa i quattro autocompattatori noleggiati dal Comune di Monterotondo per il servizio di igiene urbana». Così ha scritto il consigliere comunale di Monterotondo Bene Comune Simone Di Ventura sulla sua pagina Facebook. Per poi aggiungere: «La città è sporca? I rifiuti restano nei mastelli e nei cassonetti di raccolta per giorni? Avete ragione a lamentarvi ma stavolta il fatto è grave. L’azienda pluriservizi ha infatti, con questa società, stipulato un contratto che adesso vorrebbe risolvere. Motivo? Dal 21 gennaio 2021, a carico della Ecoce, pesa una interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura e trasmessa ai sindaci dei Comuni dove la Srl di Giuliano (Na) è impegnata nei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti, noleggio di mezzi meccanici e altre attività legate all’igiene urbana. Una tegola, non la prima dopo il caso Bracchi, che si abbatte sull’Apm. Dove si continua, tra l’altro, ad operare nell’assoluta assenza di trasparenza e con un consiglio di amministrazione azzoppato, formato da soli due componenti sui tre previsti. Un Cda chiamato adesso a deliberare una risoluzione contrattuale che potrebbe innescare contenziosi. Insomma, un pasticcio che suscita domande. La prima e più importante: attraverso quale strada una azienda del napoletano è arrivata fino a Monterotondo?».
Incuriosito dalla particolare circostanza, Di Ventura ha scoperto che «l’appalto per il noleggio dei compattatori è solo ultimo di una lunga serie: da anni la Ecoce lavora per il Comune di Monterotondo attraverso gli affidamenti di Apm, tutti trasferiti in modo diretto ai sensi dell’art. 36 comma 2 lett. a) del Dlgs 50/2016 e a seguito di avviso di manifestazione pubblica non soggetta a pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Una modalità che ha riguardato anche l’ultima concessione, per 32mila euro oltre Iva del 15 gennaio scorso, per la locazione full service senza conducente di quattro autocompattatori nel periodo 1 gennaio 2021/28 febbraio 2021».
La Ecoce non è l’unica società beneficiata dagli appalti lampo per affidamento e durata, aggiunge il consigliere. «In questi giorni – ha scritto ancora – è in corso l’ennesima gara aperta, suddivisa in 5 lotti, che impegna ulteriori 180mila euro per il noleggio di mezzi industriali senza conducente utilizzabili per 18 mesi eventualmente prorogabili. Da un calcolo fatto a spanne, l’Apm può avere speso, solo negli ultimi 2 anni, fino a 300 mila euro per l’affitto di macchine destinate alla pulizia urbana. Se questa politica industriale sia antieconomica per l’azienda, e quindi per il Comune e ogni singolo cittadino che paga la Tari più alta del Lazio, sono più che intenzionato a verificarlo con una interrogazione urgente indirizzata al sindaco Riccardo Varone. Mi auguro inoltre che d’ora in avanti all’Apm, prima di affidare appalti, buttino un occhio alla white list con la consultazione dell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituito ai sensi della legge 190/2012. Un ultimo appunto all’amministrazione, e per collegamento diretto all’Apm: la Ecoce di Giuliano è molto conosciuta tra gli operatori economici di Monterotondo – conclude Di Ventura -: ai quali si è spesso rivolta per la manutenzione dei mezzi, da contratto a proprio carico e quindi ricompresa nell’appalto in oggetto. Forse è per questo che pretendeva il lavoro gratis? Ipse dixit».
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