GUIDONIA – La procedura di gara si è di nuovo fermata. Alla Cuc (Centrale unica di committenza), stazione appaltante della IX Comunità montana del Lazio, l’apertura della buste era fissata al 1 settembre (termini di partecipazione chiusi il 28 agosto), ma all’ultimo momento il meccanismo di aggiudicazione dell’appalto sul ciclo integrato dei rifiuti si è inceppato. Tutto rinviato all’8 settembre, quando sarà ancora il Tar del Lazio a pronunciarsi sulla legittimità di alcuni criteri di partecipazione previsti dal bando.

A trascinare il Comune di Guidonia Montecelio davanti ai giudici amministrativi con un secondo ricorso (dopo quello di Tekneko Guidonia, bando scritto coi piedi, Tekneko trascina il Comune al Tar per l’annullamento della gara sui rifiuti) è la Ecocar Srl di Angelo Deodati. La società dell’ex gestore della discarica dell’Inviolata è uno (il solo?) soggetto giuridico ad avere formulato una offerta per l’appalto sul servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella terza città del Lazio: 3 anni+2 di durata per un valore complessivo superiore ai 50milioni di euro.
Ma a poche ore dalla scadenza dei termini, riaperti dopo la sospensione della procedura disposta dal Tar a seguito dell’azione intrapresa da Tekneko, il 28 agosto scorso, Deodati ha depositato il suo ricorso contro alcune caratteristiche del bando, ritenute escludenti in quanto antieconomiche e eccessivamente restrittive per le imprese. In primo luogo, contesta al Comune (che ha costruito la procedura a evidenza pubblica) le clausole sui costi relativi al riassorbimento del personale e sul rinnovo del parco automezzi (66 nuove unità) in un’unica soluzione a partire dal 1 gennaio 2021. In particolare, quest’ultima clausola, prevede un investimento di 5.409.000 di euro per l’appaltatore e costi di ammortamento ritenuti proibitivi  in relazione all’appalto di soli 3 anni, eventualmente rinnovabile per altri 2. La Ecocar è inoltre priva di uno dei requisitivi di qualificazione per lo smaltimento dei rifiuti e non avrebbe potuto partecipare alla gara ma adesso, da unico concorrente (o quasi), chiede al Tar di «correggere» il bando o di annullarlo prima che la procedura entri nella fase di aggiudicazione.

Tekneko, che negli ultimi 5 anni ha gestito il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, a luglio si era rivolta al Tar del Lazio contro alcuni dei criteri di partecipazione considerati discriminatori e immediatamente escludenti per le aziende. A differenza di Ecocar, scegliendo però di non partecipare alla procedura ad evidenza pubblica. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso ma il bando – nelle parole del patron Umberto Di Carlo – resta pieno di evidenti macroscopici errori, che hanno reso impossibile la formulazione di una offerta congrua e finanziariamente sostenibile: Guidonia, rifiuti, una gara d’appalto proibitiva per «un’azienda normale». Parla Umberto Di Carlo.
Del resto è di tutta evidenza che le aziende «big» del settore, solitamente interessate a partecipare alle gare bandite dai Comuni, si siano tenute a distanza dall’appalto di Guidonia, a differenza della Ecocar di Angelo e Antonio Deodati, famiglia che per 40 anni, attraverso varie sigle societarie, ha gestito la discarica dell’Inviolata e che dopo un lungo periodo di oblio, per vicende giudiziarie di una certa rilevanza, ricompare nella terza città del Lazio candidandosi di nuovo a gestire il ciclo della munnezza.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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