Alla Regione Lazio il ciclo dei rifiuti «governato» dal dirigente, il sistema Tosini in 104 pagine di ordinanza
IL QUADRO probatorio raccolto nel corso delle indagini svolte «con scrupolo e accuratezza dal Comando dei Carabinieri per la Tutela ambientale di Roma, reparto operativo», ha svelato «con sconcerto che il ciclo integrato dei rifiuti urbani alla Regione Lazio è illecitamente monitorato e governato da Tosini Flaminia». «Costei, nella qualità di Direttore regionale della direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, anziché destinare le proprie conoscenze tecniche e le proprie funzioni all’interesse pubblico […] destinava il proprio ufficio e l’intero reparto dedicato al ciclo dei rifiuti, nel quale si muoveva con straordinaria disinvoltura, agli interessi privati di Lozza Valter […] il quale la ricambiava con oggetti preziosi di consistente valore: borsa, orologio, bracciale marca Cartier, orecchini». È questa la premessa dell’ordinanza di custodia cautelare emessa oggi, martedì 16 marzo 2021, dal Giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Roma dott.ssa Annalisa Marzano su richiesta della Procura della Capitale.
Un provvedimento che ha portato agli arresti domiciliari Tosini e Lozza con le accuse, in concorso, di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, concussione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente. Rifiuti Regione Lazio, corruzione e concussione, arresti domiciliari per il dirigente Flaminia Tosini. Le 104 pagine dell’ordinanza ricostruiscono le lunghe indagini (durate due anni) dove spesso per gli investigatori è stato «estenuante il tentativo di sorprendere Tosini in dialoghi non criptati». Ricostruendo comportamenti che, per i magistrati della Procura di Roma, proverebbero come il dirigente si dedicasse «anima e corpo a tessere relazioni e muovere pedine per favorire l’attività del Lozza». Tra i due una relazione non solo di convenienza, basata sulla condivisione degli affari, ma anche di natura sentimentale.
Proprio la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale, di proprietà dell’imprenditore, a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento della Capitale, sarebbe stata il culmine dell’attività di Tosini. È questo il cuore dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il dirigente proprietario della Ngr e già proprietario della Mad, società che nel Lazio gestisce anche le discariche di Roccasecca e Civitavecchia. (to be continued)