GUIDONIA – Gli spifferi movimentisti erano stati più che dettagliati nel raccontare gli ormai bassi livelli di fiducia per l’assessore alla Finanze Alessandro Alessandrini, fin troppo attento alla tenuta dei conti e poco alle esigenze della maggioranza politica. «Così non si può andare avanti – tuonavano qualche settimana fa – per gestire l’ordinario bastano un ragioniere e il commissario prefettizio». Insomma, erano gli intendimenti dei gorgoglii di corridoio, per governare a due anni dall’insediamento servono maglie larghe, elasticità nei conti, la possibilità di attingere alla cassa dell’Ente per fronteggiare le emergenze che sempre più numerose si sommano in città.

Il risentimento diffuso tra i 5Stelle verso l’assessore esperto di numeri e arrivato da Roma, riguardava inoltre quel sistema di potere costruito da Alessandrini negli uffici delle Finanze. Settore gestito come un feudo a metà col dirigente Maria Lombardi, nella autonomia non solo gestionale ma politica. Ma quanto i livelli di avversione movimentista fossero radicati è emerso indirettamente e con chiarezza dalle parole del consigliere del Partito democratico Emanuele Di Silvio, al contrario tra gli estimatori di Alessandrini.

Proprio Di Silvio, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, tesseva a sorpresa le lodi dell’assessore, lasciandosi poi andare alla polemica allo scopo, forse, di fare emergere gli scricchiolii di maggioranza. In discussione in quel momento c’era il punto sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio per 4 milioni di euro; votarlo – le parole del Di Silvio rivolte ai consiglieri di maggioranza – equivale a rinnovare la vostra fiducia a un assessore che «lavora e porta provvedimenti». Una difesa d’ufficio proseguita con altre dichiarazioni a tono del democrat: «Se anche gli altri delegati, che non si capisce dove sono durante il giorno, facessero altrettanto le cose andrebbero meglio. Voglio godermi il momento del voto favorevole e la vostra rinnovata fiducia nell’assessore».

Il punto, poi approvato all’unanimità, è comunque la dimostrazione che qualche cedimento davanti alle pressioni politiche l’assessore lo abbia avuto. Dopo l’autorizzazione arrivata dalla giunta municipale, su proposta del numero uno delle Finanze, il consiglio ha infatti approvato i nuovi parametri delle anticipazione di cassa. D’ora in avanti si potranno spendere più soldi di quanti ne saranno poi impegnati nel bilancio di previsione. Un provvedimento che monetizza interventi di spesa pubblica tout court su progetti e iniziative che arriveranno dall’indirizzo politico. Tutto bene quel che finisce bene? Si vedrà, il futuro è infatti un capitolo tutto da scrivere e la maggioranza è alle prese con la prova del Bilancio, la prima (al netto della precedente istruita dal commissario) dell’era 5Stelle al governo della città, e per i soliti rumors non sono rose e fiori.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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