Regione Lazio, l’insediamento di Rocca e il ballottaggio al femminile da superare per fare la giunta
ROMA – In questi minuti Francesco Rocca si trova presso la Corte d’appello di Roma dove alle 11.00 è prevista la cerimonia, a porte chiuse, della sua proclamazione a Presidente della Regione Lazio. A seguire avrà luogo l’insediamento in giunta, nella sede di via Cristoforo Colombo. La nuova squadra sarà varata entro 10 giorni, resta da sciogliere il nodo Micol Grasselli/Laura Corrotti, i rumors raccontano che solo una tra loro troverà posto nell’esecutivo, un duello tutto interno a Fratelli d’Italia. Continuano intanto i controlli dell’ufficio centrale elettorale costituito presso la Corte d’Appello per superare la serie di «incongruenze» sull’attribuzione definitiva dei seggi, si tratterebbe di toglierne alcuni alle provincie e assegnarli alla circoscrizione di Roma e provincia. La Corte d’Appello deve decidere infatti in merito alla richiesta arrivata da Forza Italia e Lega di dare una diversa interpretazione della legge elettorale. I due partiti chiedono sostanzialmente il riconoscimento di un consigliere regionale in più nella circoscrizione della Provincia di Roma (rispettivamente per il Carroccio, il partito di Berlusconi e la Lista Civica Rocca) a fronte dei secondi eletti nella maggioranza di centrodestra a Rieti, Viterbo e Frosinone (tutti appartenenti a Fratelli d’Italia).
Quindi, la proclamazione dei consiglieri è attesa per l’inizio della prossima settimana. Da questo secondo passaggio tecnico dipende la data della prima seduta del consiglio regionale. Infatti, secondo quanto previsto dallo Statuto, l’aula potrà essere convocata «il primo giorno non festivo della seconda settimana successiva alla data della proclamazione degli eletti». Se la proclamazione degli eletti slitterà alla prossima settimana, il consiglio non potrà insediarsi prima del 20 marzo. Viceversa, ovvero con la proclamazione entro domenica, la prima data utile sarà il 13 marzo.
Anche Rocca ha bisogno di conoscere per bene il «peso» dei vari gruppi del centrodestra in consiglio per sistemare i tasselli della sua giunta. Al momento lo schema più probabile vedrebbe 6 o 7 dei 10 assessori appannaggio di Fratelli d’Italia, uno alla Lega (oltre alla presidenza dell’aula), la vicepresidenza della Regione (con una delega importante) e un altro assessorato a Forza Italia.
La Lega spinge per avere due assessorati, oltre alla presidenza dell’aula per il più votato Giuseppe Cangemi, anche per dare spazio (insieme a Pasquale Ciacciarelli, rimasto fuori nonostante gli oltre 15mila voti presi nel collegio di Frosinone) anche a Tony Bruognolo, segretario del partito nella Città Metropolitana di Roma, e primo dei non eletti nella ex Provincia della Capitale. Tuttavia, è probabile che se il partito di Salvini ottenesse due assessori uno di questi dovrà essere donna: in questo senso circola il nome dell’eurodeputata Cinzia Bonfrisco, che nel 2024 vedrà scaduto il suo mandato.
Anche Forza Italia dovrà dare presumibilmente il suo contributo per raggiungere l’obiettivo delle 4 «quote rosa»in giunta, per ora ciò che sembra certo è che per gli azzurri entrerà nell’esecutivo uno tra l’ex consigliere Giuseppe Simeone e il neo eletto Cosmo Mitrano (entrambi provenienti dalla provincia di Latina, feudo del coordinatore regionale Claudio Fazzone).
Il resto è di Fratelli d’Italia. La sanità dovrebbe tenerla Rocca almeno nella fase iniziale, anche se iniziano a montare le voci di un ripensamento, mentre per gli altri posti i nomi più ricorrenti sono quelli di Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli, Fabrizio Ghera, Giancarlo Righini (che balla tra il Bilancio, l’Agricoltura e il Pnrr) e Laura Corrotti alle Politiche sociali. Stando così le cose resterebbe fuori Micol Grasselli, il consigliere comunale di Fonte Nuova spedita alla Pisana con oltre 22mila preferenze. È già toto nomine per la giunta regionale, in pole position Micol Grasselli di Fd’I (oltre 22mila preferenze) Nello schema iniziale, la Grasselli era invece molto quotata per un suo ingresso nell’esecutivo Rocca, ma sulla scacchiera delle nomine potrebbe prevalere la Corrotti, vicina alla componente della parlamentare Chiara Colosimo. Ma occhio perché oltre alle quote rosa Rocca dovrà stare attento anche alla rappresentanza di tutti i territori. Che non è un obbligo di legge ma aiuta a non crearsi subito problemi.