SOLO a poche ore dalla presentazione delle liste, lo scorso 14 gennaio, ha comunicato di essersi candidata al consiglio regionale del Lazio: lista di Forza Italia. Un fulmine a ciel sereno per il gruppo dirigente locale che non l’ha presa bene, essendo Arianna Cacioni consigliere comunale eletto con la coalizione civica del sindaco Mauro Lombardo. Forza Italia, si sa, a Guidonia Montecelio starebbe all’opposizione, almeno formalmente. E tutto si sarebbero aspettati i notabili locali fuorché di trovare in lista colei che è considerata un’avversaria. Ma Arianna Cacioni continua a pensare a Fi come a un riferimento. Il principale tra i partiti del centrodestra che la sostennero nel 2017 quando si candidò alla carica di sindaco della terza città del Lazio. Venne sconfitta e trascorse i cinque anni successivi a fare una opposizione dura all’amministrazione 5Stelle. La prosecuzione di una gavetta cominciata ancora prima, intorno al 2010, nelle stanze del palazzo comunale con un incarico nella segreteria dell’organo di vertice. Arianna Cacioni è una candidata che sa di amministrazione pubblica e la conosce dall’interno. Laureata in economia e management, un master sui contratti pubblici e un lavoro alla Rai, nel 2023 ha strappato la candidatura a fianco di Giorgio Simeoni, entrambi contano sul sostegno del senatore forzista Claudio Lotito. Insieme sono quel che si dice «una cordata di peso». Nei pronostici l’accoppiata è vincente. Una volta aperte le urne, lunedì 13 febbraio, si faranno i conti. Nell’imminenza del voto, abbiamo rivolto qualche domanda ad Arianna Cacioni.
d. Lei è candidata con Forza Italia, nel Cdx, a sostegno di Francesco Rocca presidente, contro la sinistra e il Partito democratico. Alla Regione è così, però a Guidonia ci governa assieme. Come spiega questa apparente contraddizione?
r. «Voglio premettere che per chi fa politica candidarsi alle elezioni è un fatto naturale, normale direi. Nel caso delle Regionali ho voluto di candidarmi perché me lo hanno chiesto il partito, Giorgio Simeoni che stimo, per provare a rappresentare questa città e questo territorio come non avviene da troppi anni nel consiglio regionale. Ci metto la faccia, chi mi conosce sa che non mi tiro indietro e vado dritta come un treno, ho fatto e farò quanto necessario per centrare il risultato della elezione. Ci credo. Quanto al mio ruolo di consigliere comunale civico, penso che non ci siano incompatibilità con la scelta di candidarmi in un partito alle elezioni regionali. Forza Italia è il mio partito, e il Cdx casa mia, è sempre stato così. Il Pd a Guidonia Montecelio è in giunta dopo il sostegno portato a Mauro Lombardo nella sua elezione a sindaco nel turno di ballottaggio. Io faccio parte della maggioranza civica originaria, quando il Pd stava da un’altra parte. Spetta a Mauro Lombardo ora tenere il quadro, come è giusto che sia, all’interno della giunta, organo che da lui dipende. Gli assessori, in fin dei conti, sono collaboratori del sindaco e poco intercettano le fibrillazioni dentro le maggioranze consiliari. Michel Barbet, nel recente passato, ci ha insegnato che gli assessori possono saltare come birilli, all’improvviso. Senza colpo ferire. Ne ha “licenziati” 18 in 5 anni».
d. A proposito di assessori, lei ne esprime uno con la sua lista civica Città Nuova che condivide con i colleghi consiglieri Andrea Mazza e Michele Venturiello. Il settore è quello dell’Urbanistica, continuamente attraversato da polemiche e fibrillazioni…
r. «Io faccio il consigliere comunale, esercito il mio diritto dovere di ispezione e di controllo sulle procedure amministrative, ma l’interazione diretta con la gestione, negli enti locali, è delegata agli assessori, che rappresentano il capo dell’amministrazione il quale è il legale rappresentante dell’Ente. Non è mio costume entrare nelle faccende del settore, posso però esprimere un giudizio politico che mi auguro di discutere presto in una riunione di maggioranza, con il sindaco e i colleghi consiglieri comunali. L’Urbanistica è un settore bloccato, che necessita, dal mio punto di vista e per una serie di ragioni storiche e strutturali, di una vera rivoluzione. Dopo otto mesi dall’insediamento della giunta i bilanci di quel settore non sono positivi. Credo che occorra ragionare di un cambio di passo che debba coincidere con un cambio delle persone. Ne ragioneremo».
d. Lei ha spiegato a grandi linee in decine di incontri e iniziative il suo impegno in caso di elezione al consiglio regionale, cosa si aspetta di trovare alla Pisana…
r. «I fallimenti della amministrazione Zingaretti-D’Amato sono sotto gli occhi di tutti, è quasi un esercizio retorico ripetere i disastri di 10 anni di governo continuativo della sinistra, costruito sulle prebende, il consenso usato come scambio elettorale, lo scandalo di Allumiere, un sistema di potere radicato che sarà difficile estirpare una volta vinte le elezioni di domenica e lunedì prossimi. Sarà una impresa titanica per la nuova maggioranza di centrodestra affrontare una sanità pubblica al collasso, un sistema di smaltimento dei rifiuti che colloca il Lazio al 18esimo posto tra le 20 regione italiane meno virtuose. Credo che la democrazia imponga l’alternanza per evitare le incrostazioni di potere che abbiamo davanti. Purtroppo questa alternanza è mancata per un lungo lasso di tempo, sono certa che sia arrivato davvero il momento di cambiare, lo sento nell’aria e lo vedo negli occhi delle persone che incontro. Il Cdx vince ma stavolta dovrà dimostrare di essere classe dirigente all’altezza. Io sono pronta alla sfida».
AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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