Guidonia – Aldo Cerroni diventa dirigente e rimodula il peso specifico (politico) di alcuni gruppi civici
GUIDONIA – Le specifiche dell’avviso pubblico (bando) andavano in altra direzione, si cercava un «dirigente amministrativo con annesse funzioni di capo dell’ufficio di gabinetto del sindaco» ex articolo 110 del Tuel dlgs 267 del 2000, un profilo perfettamente calzante con Aldo Cerroni, alle spalle una lunga carriera in politica (e nell’amministrazione guidoniana di cui è stato anche presidente del consiglio comunale) il cui culmine è stato raggiunto nel 2018 con la candidatura nel collegio uninominale di Guidonia Montecelio per la Camera dei Deputati. Localmente civico (nel 2017 voleva fare il sindaco), Cerroni scelse il Partito democratico per la corsa al Parlamento da cui uscì sconfitto (contro il 5Stelle Sebastiano Cubeddu). Quindi, secondo la ormai consueta parabola politica, all’indomani della disfatta tornò ad indossare i panni del civismo nella terza città del Lazio, diventando (nel 2022) il primo sostenitore di Mauro Lombardo sindaco che ieri, 30 dicembre e penultimo giorno di un anno pieno di successi, lo ha ripagato con l’attribuzione (decreto di nomina numero 120) dell’incarico dirigenziale pensato per lui: 3 anni di contratto e uno stipendio che, tra indennità di funzione e di risultato, si aggira sui 120mila euro annui.
Secondo il copione già scritto, l’avvocato 47enne, gli ultimi 3 trascorsi, lavorativamente parlando, nella segreteria politica del consigliere regionale renziano Marietta Tidei, sarà a capo di un’Area amministrativa dell’ente locale ma in modo difforme rispetto al bando, ossia senza funzioni di capo di gabinetto (non ve n’è traccia del decreto di nomina). È successo esattamente quanto preconizzato da questo sito d’informazione indipendente già il primo ottobre scorso, «sarebbe di Cerroni profilo del nuovo dirigente amministrativo da individuare attraverso una selezione per titoli che il Comune di Guidonia Montecelio è pronta ad aprire entro il 2022. Aldo Cerroni sarebbe insomma predestinato a sostituire Carola Pasquali, il dirigente di ruolo ai Servizi Sociali e Pubblica istruzione che, in una strana contingenza, è sul punto di fare i bagagli e trasferirsi per 3 anni al Mef (ministero dell’Economia e Finanze) grazie ad un provvidenziale nulla osta rilasciato dalla giunta Lombardo sulla base di una richiesta (dell’interessata) di distaccamento provvisorio presso altro ente».
Come preventivato, Cerroni si accomoda nel settore Cultura, Pubblica istruzione, Pari opportunità e Sport, Servizi sociali che coincide perfettamente con gli ambiti d’intervento dei gruppi consiliari di riferimento. «Guidonia Montecelio Domani» e «ConSenso Civico» ormai uniti indissolubilmente collocati nel terzopolismo di Matteo Renzi e Carlo Calenda (ma solo dentro il Raccordo Anulare, a Guidonia si dicono civici), insieme esprimono cinque consiglieri, tre assessori (Personale, Servizi Sociali, Cultura e Pari Opportunità) due presidenti di Commissione (Bilancio e Ambiente). Un monolite che potrebbe consolidarsi con l’avvicinamento sempre più evidente in aula di almeno altri due consiglieri, Simone Guglielmo distante più che mai dai lacci di potere rimasti nel Pd e Erik D’Alisa presidente dell’assemblea eletto con l’altra lista civica omogenea: «l’Onda». Una compagine che sarebbe in sintonia, nei parametri (politici) di riferimento alla Regione Lazio, anche con «Civici» del vicesindaco e assessore all’Ambiente Paola De Dominicis, lista che in aula ha espresso un unico il consigliere comunale: Rocco Cisano.
All’orizzonte si vede un gruppo numericamente rilevante pre-destinato ad essere l’asse portante della maggioranza civica, tanto da esporre gli altri gruppi (sempre di maggioranza ma con connotazioni politiche più conservatrici) al rischio marginalizzazione. E che ora trova in Aldo Cerroni il direttore d’orchestra che, dall’interno dell’apparato burocratico del Comune, dà forma agli indirizzi politici dei suoi consiglieri. Alla fine del percorso c’è il raggiungimento del consenso elettorale per sé o per il candidato regionale di riferimento: in questo caso, per tutti, è Marietta Tidei (Italia Viva) in corsa alle elezioni del 12 e 13 febbraio. La maggioranza Lombardo già esposta a sciame sismico durante l’ultima seduta di consiglio comunale, non sembra però temere una scossa deflagrante: in aula i numeri per governare a lungo (e meglio) possono sempre arrivare dalle minoranze politiche di centrodestra pronte all’abbisogna a dare una mano. Il governo Lombardo è, del resto, la sublimazione delle maggioranze variabili, perché «Parigi val bene una Messa»: tutto pur di aiutare a governare.