GUIDONIA – È una strana campagna elettorale quella che si gioca a Guidonia Montecelio, 90mila abitanti, la più importante tra le città del Lazio chiamate alle urne il prossimo 12 giugno. Per spiegare cosa accade ci facciamo aiutare dalla metafora calcistica: qui, il campo, propone un tridente in cui, però, due delle punte se la passano tra loro, cercando di lasciare senza palla il terzo attaccante. Niente di casuale. Bensì una strategia concordata a tavolino attraverso regole di ingaggio stabilite al momento del fischio d’inizio. I due attaccanti che a fine partita, comunque vada, pensano di portarsi via il pallone sono i rispettivi di centrodestra e centrosinistra, ancora meglio le squadre che lavorano nelle retrovie e vogliono vincere il girone per vedersela tra loro nella gara finale.

Succede dunque che il Cdx, in una condizione sospesa ma favorito sulla carta, stia facendo di tutto, e più del Csx stesso, per portare quest’ultimo a superare il girone, escludendo il terzo pretendente. Fuori di metafora calcistica: almeno un pezzo della coalizione che presenta Alfonso Masini, sta lavorando per Alberto Cuccuru (la punta dei Progressisti) meglio di quanto farebbe Cuccuru stesso. Il cartello si è formato con la logica di scegliersi (tra loro) la sfida a due da proporre agli elettori nel ballottaggio di queste elezioni comunali. Che, come un girone ad eliminazione delle competizioni sportive, prevedono al primo turno una scrematura dei contendenti.

L’avversario da battere è Mauro Lombardo, civico e localmente (almeno in apparenza) lontano dai partiti. Dei tre candidatati è senza dubbio il più politico per via delle esperienze maturate in anni di militanza: Alleanza nazionale prima, poi Fratelli d’Italia, quest’ultimo indicato come partito di riferimento, ma solo dentro il raccordo anulare.

La necessità di lasciare senza palla l’attaccante civico nasce dalle diaspore nei partiti che formano le coalizioni politiche, ma anche da una comunanza d’intenti che sotto traccia lega Cdx e Csx. Sono noti i fatti che hanno riguardato Forza Italia e il Partito democratico. Entrambe le formazioni hanno perso riferimenti e bacino di voti. Da un lato Cuccuru non può contare su Paola De Dominicis (e sul suo gruppo composto, tra l’altro, da Rocco Cisano, un vita a sinistra); dall’altro, Alfonso Masini, si è trovato costretto a lasciare liberi Arianna Cacioni e Michele Venturiello, forzisti altrove ma non a Guidonia Montecelio: tutti candidati che, sul filo di lana ma convintamente, hanno scelto la terza via.

Poi, ci sono le comunanze d’intenti, le vicinanze ideali e personali che legano trasversalmente le coalizioni dei partiti. Non è mistero che la punta progressista, l’avvocato Alberto Cuccuru, cinque anni fa (elezioni del 2017) fosse la prima scelta del centrodestra, su proposta di Forza Italia e del suo uomo di punta nello scacchiere provinciale del partito, Stefano Sassano che, di Cuccuru, è stato collega di studio. I rumors impegnati nell’osservare gli andamenti della campagna elettorale non escludono che la scelta della segreteria provinciale del Pd sia ricaduta su Cuccuru anche dietro consiglio dell’amico Sassano. Il quale formalmente sostiene, però, con il centrodestra unito, il professore Alfonso Masini, il grande assente di questa competizione, che ha deciso di giocare contro corrente lontano dai riflettori.

La scelta concordata di tenere bassi i toni e di lasciare la campagna elettorale alla prevalente attività di palleggio tra Cdx e Csx, rinunciando agli affondi e ai tiri un porta, avrebbe dunque la logica di non fare crescere il Nuovo Polo Civico, sondaggi alla mano. Al momento  la partita volge al termine, la legge vieta la divulgazione di dati sulle intenzioni di voto. Certo è, però, che il Csx, con le liste, si ritrovi a giocare con un calciatore un po’ «brocco», di quelli strapagati durante la campagna acquisti, che sul campo poi rendono poco. Il M5S, al momento dell’ingaggio nel settembre 2021, era già sovrastimato, ma il verdetto del campo si sta rivelando impietoso. A livello nazionale il partito di Conte è in caduta libera, prova ne sono le piazze vuote registrate ovunque l’ex premier si sia recato a sostenere i candidati (a Guidonia non è andata diversamente). Il Pd pensa di tenere botta, sulla spinta del voto di opinione di aleggiare sulle percentuali di 5 anni fa (17%). Le altre due liste che compongono la coalizione, «Io, con Alberto» e Articolo Uno, non sono certo Cristiano Ronaldo che la butta dentro al 90esimo. Così, basta un semplice calcolo a mente per arrivare alla conclusione che, nel grande gioco dei consensi veri o presunti attribuibili alla vigilia, l’accesso al secondo turno, la coalizione progressista, non se lo porta da casa.

D’altro canto, il Nuovo Polo Civico, sulla carta in apparente svantaggio per gioco scorretto degli avversari (ancora dentro metafora calcistica) è «la cosa» ancora tutta da valutare. Difficile da stimare alla vigilia. Anche se regge su 7 liste e 161 candidati, più del doppio degli avversari classicamente detti dei partiti. A portare il vento dalla sua, potrebbe però soffiare il monsone dell’astensionismo, con l’inevitabile penalizzazione del voto d’opinione storicamente dalla parte dei partiti e delle coalizioni di Cdx e Csx.

Nella politica come nello sport, infine, le motivazioni sono determinanti per vincere. E tra i civici l’entusiasmo non manca né e mancato al seguito di un iperattivo Mauro Lombardo, circondato e sopportato dai suoi in ogni circostanza la campagna elettorale abbia presentato. Non ha ancora riempito del tutto lo stadio, ma gli spalti sono risultati gremiti in più di qualche occasione, e con un po’ di proverbiale fortuna del dilettante, il risultato del ballottaggio potrebbe arrivare. A una settimana dal voto, la partita è in corso, il gioco non è stato duro e il catenaccio del Cdx davanti alla porta del Csx difende il risultato, almeno finora. Questo però è l’anno del Real Madrid che ha vinto la Champions League con una serie rocambolesca di vittorie sempre nei tempi di recupero. E infine, per chiudere la metafora calcistica, la partita non è finita, finché arbitro fischia. Buon voto a tutti.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

3 Commenti
  • Giuliano lombardozzi

    Buongiorno,
    Signora, ho letto più volte il suo personalissimo articolo , che rende difficile la disamina di un percorso di competizione politica, lei ,(dal mio personalissimopunto di vista) non è obbiettiva, ha totalmente oscurato il quarto candidato, questo inficia la neutralità di che fa informazione,
    Il cittadino che vuole capire , quale sia il panorama politico della città in cui vive, viene disinformato.
    Fortunatamente, ci sono altre fonti autorevoli dove attingere notizie, e dove il rispetto verso il cittadino è palesemente esercitato.
    Le ricordo ( e di questo mi duole accentuare) che molti suoi colleghi sono in siti molto pericolosi, la dove per portare alla luce la verità e la realtà dei fatti che accadono, sono a repentaglio rischiando anche L’epilogo tragico.

    Comunque la ringrazio perla sua visione(tornando alla nostra banale vita) così le persone possono dibattere e discernere dalle eventuali manipolazioni.

    Cordialmente la saluto augurandole unjuon proseguimento,nel suo lavoro

    Giuliano lombardozzi

    Giugno 5, 2022
  • Luigi Montanari

    Sono d’accordo con chi ha sottolineato la enorme scorrettezza da lei evidenziata dove un candidato è stato aprioristicamente eliminato. Claudio Zarro forse non ha lo charme degli altri candidati, ma certamente è il più appetibile a fare il sindaco rispetto a tutti quegli altri nomi che hanno scheletri nei loro relativi armadi. E mi fermo qui perché certe verità bruciano. La stimavo come una giornalista imparziale, ma mi ha deluso su tutti i Fronti.
    Luigi Montanari

    Giugno 5, 2022

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