Rifiuti da esportazione, la «monnezza» romana (e laziale) in giro per mezza Europa
IL VERTICE di mercoledì 23 marzo in Regione Lazio ha deciso che i rifiuti di Roma viaggeranno in direzione dell’Olanda e della Germania. Si tratta di 100 tonnellate al giorno, per cinque giorni a settimana, che finiranno in una discarica olandese, gestita da una società di Bolzano, a 1700 chilometri di distanza. Nell’impianto olandese, in particolare, andranno scarti di lavorazione del Tmb di Rocca Cencia, con un costo di circa 200 euro a tonnellata. Undicimila tonnellate di scarti prodotti dagli impianti di trattamento meccanico biologico della E.Giovi a Malagrotta finiranno invece negli impianti di smaltimento della Hera Ambiente in Emilia Romagna riuscendo così a sopperire al vuoto lasciato dalla chiusura della dispariva di Albano. Al momento, oltre alle disponibilità aggiuntive offerte da Hera Ambiente, con 30 viaggi aggiuntivi a settimana, verranno conferite anche 150 tonnellate nell’impianto di Frosinone gestito dalla Saf.
La Campania e la Toscana avevano già detto «no» ai rifiuti di Roma Capitale. Questi provvedimenti sono temporanei e rappresentano l’ultima mossa disperata prima di bussare alla porta del prefetto Matteo Piantedosi e certificare l’emergenza?
Intanto Manlio Cerroni, l’ex patron di Malagrotta, la megadiscarica di Roma ormai chiusa da anni, torna a dire la sua sul tema sempre caldo della gestione dei rifiuti della Capitale e lo fa scrivendo al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Nella lettera, indirizzata anche ai due assessori ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi e Massimiliano Valeriani, rispettivamente a Roma e alla Regione Lazio, Cerroni sottolinea che «una discarica di servizio» per Roma e il Lazio «è indispensabile per risolvere quel fenomeno perverso del turismo dei rifiuti romani in Italia e all’estero, con danni ambientali ed economici che sono da anni sotto gli occhi di tutti». Il patron di Colari rilancia così il sito di Quadro Alto, a Riano, comune dell’hinterland romano.
«Già ad ottobre 2009 con l’approssimarsi dell’esaurimento della volumetria della discarica di Malagrotta – ricorda – viene presentato in Regione dal Colari il progetto per la realizzazione a Quadro Alto della nuova discarica di servizio. L’allora commissario per l’emergenza rifiuti Prefetto Pecoraro ne decreta l’idoneità a ottobre 2011». Per Cerroni la proposta di Quadro Alto «prevedeva la realizzazione di una discarica di servizio regionale in una enorme ex cava all’interno di un bosco che una volta esaurita sarebbe stata poi ricoperta lotto per lotto con un progetto di recupero ambientale che prevedeva il ripristino del bosco originario». «Avevamo aderito anche – ricorda ancora – alla richiesta del sindaco di Roma (Gianni Alemanno ndg) di costituire con l’Ama una società ad hoc per la realizzazione e la gestione della discarica alla quale veniva auspicata anche la partecipazione del Comune di Riano». Soluzione però che lo stesso Comune di Riano, aveva avversato. «Abbiamo proposto la trasformazione della discarica di servizio in un modello di utilità chiamato D.R.In. (deposito di residui innocui) con lo scopo e la funzione di accogliere solo gli scarti irrecuperabili e innocui derivanti dal trattamento dell’intero ciclo dei rifiuti all’interno di una discarica regionale controllata ed efficiente», scrive ancora. Tutto è però «rimasto fermo senza discarica di servizio e Roma è quello che è, e che la stampa ogni giorno ci ricorda: una discarica a cielo aperto».