GUIDONIA – Mario Pozzi, 33 anni, è un giovane dirigente ed è anche il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. Il suo è uno dei tre nomi che divide il Cdx sulla scelta del candidato sindaco (gli altri due sono Maurizio Massini e Alessandro Messa, indicati rispettivamente da Forza Italia e Lega). Nella terza città del Lazio si vota tra quattro mesi e la coalizione fa fatica a trovare una sintesi, potrebbe rischiare perfino di disciogliersi in altre formazioni. Dell’attualità del Cdx, dell’imminente appuntamento elettorale, degli scenari che si profilano nelle alleanze abbiamo parlato con Mario Pozzi in questa intervista.
D. Lei si candidò 5 anni fa con Fratelli d’Italia al consiglio comunale, ma anche nelle consiliature precedenti c’è traccia di un suo impegno in prima persona, vuole aiutarmi a tracciare per i lettori un suo breve curriculum legato alle attività politico amministrative svolte per la città?
R.«La mia passione per la politica nasce presto, avevo diciotto anni quando ho cominciato da militante di Alleanza nazionale a Guidonia Montecelio, e adesso che ne ho trentatré intanto posso dire che sono contento di essere cresciuto in questa città. Nel 2012 ho fondato Fratelli d’Italia, e mentre andava avanti il mio lavoro nel territorio, dal 2017 ho dato il mio contributo anche a livello nazionale come vicepresidente della giovanile. A Guidonia durante le amministrazioni di centrodestra mi sono impegnato per portare all’attenzione del governo locale diverse tematiche sociali, le istanze dell’associazionismo e quelle del commercio. Oggi in qualità di coordinatore di partito sono impegnato in una attività di ascolto e di proposta che riguarda anche il settore produttivo della città. La fase drammatica che stiamo vivendo legata alla pandemia e all’emergenza sanitaria ha acuito le criticità sociali, ci sono più segmenti della popolazione in sofferenza. Sono e siamo concentrati su questo: fornire risposte concrete per guardare al futuro con ottimismo».
D. Lei è una delle figure maggiormente rappresentative del partito locale, se la cava bene anche nei livelli nazionali di Fdi, presidente di Modavi onlus, associazione del terzo settore, coordinatore cittadino, un futuro luminoso davanti, è sicuro di volersi candidare sindaco?
R. «Proprio per le esperienze che ho maturato in città e fuori, il partito di Guidonia in maniera unanime ha deciso di proporre alla coalizione di centrodestra il mio nome per la candidatura a sindaco. A prescindere dai ruoli nazionali, credo che rappresentare la propria città come sindaco sia una delle soddisfazioni più grandi che si possano provare per chi fa politica, come me, partendo dal territorio».
D. La coalizione di centrodestra, ammesso che esista ancora come soggetto unitario, al momento propone di scegliere il candidato sindaco tra i tre coordinatori dei partiti che la compongono, nessuno però intende fare il passo indietro, come se ne esce?
R. «È in corso un dialogo nel centrodestra in un clima di serenità per capire come determinare questa scelta. Andiamo avanti nella ricerca di una sintesi».
D. Quanto lo strumento delle Primarie, già adottato in altre città del Lazio chiamate alle urne, è condiviso nella coalizione, lo prendete sul serio?
R. «Per noi certo non sono uno strumento nuovo visto che lo statuto di Fratelli d’Italia prevede le primarie per determinare le decisioni sia rispetto alla classe dirigente che nella scelta dei candidati sindaco. Noi siamo a disposizione per farle anche a Guidonia Montecelio, qualora si decidesse».
D. Una sintesi è possibile sui programmi, per una visione comune dell’idea di città, non crede però che le divisioni potrebbero manifestarsi in futuro per i personalismi dominanti che governano da anni i partiti del centrodestra? Ci vuole un fisico bestiale per fare il sindaco di Guidonia…
R. «L’obiettivo di Fratelli d’Italia non è vincere le elezioni di per sé ma capire come governare dopo il baratro rappresentato da questa amministrazione e farlo per i prossimi dieci anni. Con questo obiettivo ben chiaro, credo quindi che i personalismi che hanno determinato anche l’indirizzo politico delle amministrazioni di centrodestra vadano messe da parte. Su questo spero si riconosca la classe dirigente del centrodestra per non ricommettere gli errori di sempre».
D. Nell’ipotesi in cui non si trovasse la quadra sul nome da proporre a sindaco, che alternative vede per Fratelli d’Italia nelle alleanze e con chi?
R. «Fratelli d’Italia sta lavorando per costruire una coalizione forte di centrodestra e oggi non ci sono alternative al di fuori di questo perimetro. È chiaro che noi vogliamo proporre alla città un progetto politico che sia però inclusivo verso le forze che si riconoscono in un’alternativa alla fallimentare esperienza dei Cinque Stelle e del Pd, condividendo con noi una proposta per la città».
D. Mancano quattro mesi alle elezioni, il quadro che si profila è di una frammentazione dilatata dell’offerta elettorale, dia la sua impressione sulle elezioni che verranno, e quante chances si dà di prevalere, con o senza il centrodestra a sostenerla…
R. «Anche vista l’astensione record delle precedenti elezioni, la sfida è fare arrivare ai cittadini un’offerta politica chiara e delineata, riconducibile a un programma serio che va ricostruito da zero. La frammentazione elettorale non gioca a vantaggio della credibilità di chi oggi si pone a rappresentare diverse istanze e il lavoro di FdI va invece proprio in quella direzione. Non si tratta di avere più chance per prevalere rispetto agli altri, ma di rappresentare una sintesi tra diverse sensibilità politiche mettendosi in gioco in prima persona».
AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

1Commento
  • Saccucci Enzo

    Brava Elisabetta.
    Ottima intervista.
    Evviva Mario Pozzi

    Febbraio 5, 2022

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