Guidonia – La legge sotto i piedi, nel decreto di nomina del dirigente ripetute violazioni della normativa di settore
GUIDONIA Un decreto pieno di contraddizioni e forzature di legge. Come quella che lega il conferimento dell’incarico dirigenziale (ex articolo 110 del Tuel, al comma 1) alla durata del mandato sindacale, o che prevede la revoca ad nutum qualora il dirigente non dovesse raggiungere i risultati d’amministrazione. L’Anac (l’agenzia nazionale anticorruzione) ha già chiarito con la delibera 87 del 2016 (che riguardava proprio il Comune di Guidonia Montecelio) che l’introduzione del decreto legislativo 39 del 2013 ha definitivamente stabilito come il incarichi dirigenziali siano svincolati dai mandati di natura politica; che le nomine dirigenziali avvengono in difformità del Tuel (Testo unico degli enti locali) se attribuite senza procedure di selezione. Una cospicua giurisprudenza ha inoltre fissato un altro indirizzo: la durata degli incarichi dirigenziali trasferiti dal sindaco ha durata triennale e il rapporto di lavoro non può essere interrotto ad nutum (d’imperio) dal capo dell’amministrazione.
Non è tutto. Il decreto di nomina dell’architetto Cristina Zizzari a capo dell’ Urbanistica (atto arrivato dopo le dimissioni di Paolo Cestra passato ad altro incarico al Comune di Latina) presenta ulteriori violazioni della normativa di settore. Il funzionario Zizzari, infatti, non risulta «vincitore» di alcuna selezione pubblica per titoli e colloqui, prassi imposta dalla legge. Il suo nome è stato ripescato da un elenco di esclusi derivante da un avviso pubblico del 2018, aperto dal Comune di Guidonia Montecelio per individuare un dirigente ai Lavori pubblici e non all’Urbanistica. Anche per queste ragioni la nomina presenta profili di illegittimità. Fermo restando che le selezioni svolte per gli affidamenti di incarichi dirigenziali ex articolo 110 del Tuel non generano graduatorie e individuano solo il candidato con il curriculum migliore. Ma in generale, la facoltà richiamata nel decreto firmato dal grillino Michel Barbet (ossia quella di poter stipulare un nuovo contratto con altro candidato partecipante, in caso di risoluzione dell’originario negozio) sarebbe potuta essere esercitata magari nell’ipotesi in cui fosse stato risolto il contratto di lavoro con Egidio Santamaria (attuale dirigente del Lavori pubblici), e non quello di Cestra, il quale è stato selezionato in virtù di altra selezione bandita nel 2017 per l’individuazione (appunto) del dirigente all’Urbanistica.
Per tali ragioni, intanto, le consigliere comunali Anna Checchi e Loredana Roscetti del gruppo consiliare AttivaGuidonia hanno diffidato il sindaco, il segretario generale Livia Lardo, il dirigente al Personale Nicolò Roccolino, invitando i vertici dell’amministrazione grillina a revocare il decreto appena pubblicato sull’albo pretorio del Comune. Quello con cui il 19.07.2021 (ECCOLO: decreto 30) è stato conferito l’incarico di dirigente tecnico, ai sensi dell’articolo 110, comma1, del Dlgs 267/00, all’architetto Cristina Zizzari attingendo dalla graduatoria adottata all’esito della selezione bandita con avviso pubblico del 09.10.2018.
Le consigliere ritengono infatti che «per la copertura del posto dirigenziale relativo all’Area IV ex art. 110 del Tuel, l’amministrazione comunale fosse tenuta a bandire una specifica selezione». Perché «in ogni caso, non può essere utilizzata tale graduatoria, in quanto lo stesso avviso pubblico stabiliva espressamente che la selezione non avrebbe dato luogo alla formazione di alcuna graduatoria di merito utilizzabile». Per Checchi e Roscetti è quindi impossibile procedere al conferimento dell’incarico a Cristina Zizzari in qualità di dirigente tecnico.