PER LA NOVITÀ  introdotta dall’ultimo appalto, partito il 1 giugno scorso, ovvero il servizio di smaltimento nei siti autorizzati, la quantità di rifiuto organico prodotta dal Comune di Guidonia Montecelio, circa 10mila tonnellate l’anno, prenderà la via abruzzese dell’impianto di Aielli, piena Marsica, in provincia de L’Aquila. La componente organica rappresenta circa del 30% dei rifiuti domestici prodotti, una quantità importante per una città di dimensioni importanti come Guidonia Montecelio. Attenzione però, nel nuovo impianto, frutto dell’ampliamento e della riconversione (con l’attivazione di una linea per l’umido) dell’impianto costruito 10 anni fa, potrà essere utilizzato solo materiale correttamente trattato, al fine di produrre compost di qualità. È la grande sfida di TEKNEKO Srl che nella partnership con ACIAM SPA è pronta ad inaugurare, il prossimo 23 giugno, il lotto di ampliamento di un impianto di compostaggio in funzione da 10 anni.

Un vanto per Umberto Di Carlo, il patron di Tekneko, pronto ad accogliere in località la Stanga, siamo appunto nel Comune di Aielli, oltre al presidente dell’ACIAM Anna Maria Taccone; il governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio; il sindaco di Aielli Enzo Di Natale; l’amministratore delegato dell’ACIAM SpA Alberto Torelli e il Vescovo dei Marsi Sua Eccellenza Pietro Santoro. Prevista anche una visita alla struttura, (ci sarò anch’io per raccontarvi come funziona un impianto per la produzione di compost di qualità).

Un obiettivo reso possibile da una programmazione realistica e concreta del ciclo dei rifiuti che in Abruzzo funziona.  Un esempio per altre Regioni perché si ispira a modelli di economia circolare applicata al ciclo dei rifiuti, nel caso marsicano all’agricoltura biosostenibile. Per un’economia in cui i rifiuti vengono compostati o riutilizzati, per avviare nuovi processi produttivi. Dalla lavorazione della componente organica, che verrà raddoppiata grazie al nuovo lotto costato 20 milioni di euro, si produrrà compost di qualità per tutti i riusi nell’agricoltura e nel giardinaggio. Ma l’impianto di Aielli produce biogas con cicli di lavorazione ecocompatibili e quindi energia elettrica da immettere con un processo non inquinante nella rete. Cosa si chiude davvero il ciclo dei rifiuti.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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