Concorsopoli Allumiere, tanto scandalo per niente, la revoca non arriva e gli assunti non si toccano
È LA PAROLA del momento: autotutela. Tutti la invocano ma nessuno la mette in pratica. Così, dopo lo scandalo delle dimissioni eccellenti (dell’ex presidente del consiglio regionale Mauro Buschini), la portata mediatica dirompente, resta in piedi il concorso di Allumiere che a fine dell’anno scorso aveva garantito il posto di lavoro pubblico prevalentemente a politici e portaborse di area Pd e M5S. Seppur certificata come «viziata», e dunque irregolare, dal parere legale reso da un avvocato amministrativista (Stefano Trippanera), la procedura concorsuale rimane al momento pienamente valida ed efficace.
Il sindaco di Allumiere Antonio Pasquini, oggi sentito in audizione dalla commissione regionale sulla Trasparenza presieduta da Chiara Colosimo (Fdl) ha paura delle ripercussioni e dei ricorsi. È evidente, infatti, che i 44 dipendenti assunti dall’elenco/graduatoria dei miracoli al consiglio regionale, e in numerosi Comuni della provincia, con l’annullamento perderebbero il posto di lavoro e potrebbero rivolgersi alla magistratura e, in caso di ragione, rivalersi sul Comune che ha bandito e poi cancellato la procedura: Allumiere.
Insomma, Pasquini è ancora lì che ci pensa. Questo almeno è emerso dalle dichiarazioni rese in commissione. Dopo le accelerazioni di un mese fa, quando da sindaco riunì la sua giunta addirittura di domenica, «licenziando» il capro espiatorio Andrea Mori, l’ex responsabile del Personale e presidente della famosa commissione del concorso dello scandalo, quindi si autonominò alla guida delle Risorse umane. Da quella posizione Pasquini aveva promesso di valutare le condizioni per un atto di revoca in autotutela della procedura di selezione, determina che automaticamente e per l’effetto domino sulle altre amministrazioni, avrebbe significato la cancellazione della quarantina di contratti di lavoro individuale sottoscritti dai 16 assunti al consiglio regionale del Lazio, dai 9 al Comune di Guidonia Montecelio (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: La graduatoria fa miracoli, entrano il consigliere (Pd) di Roma Capitale e il portaborse del grillino Porrello), da altri assorbiti in numerosi altri enti. Proprio nella nuova veste di funzionario del personale Paquini aveva subito iniziato a scrivere alle varie amministrazioni coinvolte nello scandalo prendendo tempo: ad oggi ogni dipendente resta al suo posto.