Guidonia - Rifiuti, il patron di Tekneko: 15% di utenze fantasma seria criticità ma tanto è stato fatto

GUIDONIALa società avezzanese Tekneko in Ati (Associazione temporanea d’impresa) con la Fratelli Morgante Srl si ri-aggiudica il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti urbani per i prossimi 3 anni + 2 con un’offerta più vantaggiosa rispetto alla Formula Ambiente Spa. L’appalto messo a gara dal Comune di Guidonia Montecelio per la seconda volta in pochi mesi è del valore di 60 milioni di euro. La determina di presa d’atto dell’esito della procedura di gara (che è stata gestita dalla Centrale unica di committenza (Cuc) della IX Comunità montana del Lazio) è arrivata con determina del dirigente all’Ambiente Egidio Santamaria il 10 marzo scorso.

Quella appena aggiudicata è la seconda gara bandita dall’amministrazione di Guidonia Montecelio. Una prima volta, a luglio 2020, aveva partecipato una sola impresa, la Ecocar dell’imprenditore Angelo Deodati, ma per il Comune non fu possibile aggiudicare l’appalto per carenza dei requisiti di partecipazione. Mentre Tekneko, l’azienda che ha gestito il servizio dal 2015, aveva scelto di non partecipare. Ma come cambia il servizio? Quali criticità presenta ancora? Di questo e altro abbiamo parlato con Umberto Di Carlo, il patron di Tekneko, azienda abruzzese presente in moltissimi comuni del Lazio e del centro Italia, ma anche in Puglia. Una realtà consolidata nel settore delle imprese che operano nel campo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Innanzitutto complimenti alla Tekneko per avere confermato, almeno per i prossimi tre anni, il servizio della raccolta differenziata nel comune più importante della provincia di Roma, ci tenevate proprio a giocare il secondo tempo di una partita cominciata nel 2015, ma dove secondo lei la qualità dei servizi fornita al cittadino si può migliorare?

«Sa che non volevamo nemmeno partecipare al bando, infatti a luglio dell’anno scorso ci eravamo tirati fuori dall’appalto per le condizioni al limite della sostenibilità per un’impresa, poi a convincermi sono stati i miei dirigenti, del resto il cantiere era avviato, i dipendenti ci chiedevano di non lasciare, così, quando il Comune ha limato il bando e aperto una seconda procedura di gara, dopo che la prima non era stato possibile aggiudicarla, abbiamo anche noi di Tekneko deciso di presentare un’offerta. Con il ribasso a base d’asta del 3% con cui ci siamo aggiudicati la fornitura siamo proprio al limite nel rapporto costi ricavi».  

Rispetto a cinque anni fa, e con questo nuovo affidamento, si è intensificato il vostro impegno ed è cambiato il contratto con il Comune di Guidonia Montecelio, oltre alla raccolta e al trasporto dovrete occuparvi anche dello smaltimento del rifiuto differenziato a domicilio, avete già individuato i siti?

«Sì, è stata la novità introdotta dall’appalto, alla raccolta del porta a porta e al trasporto si è aggiunto l’obbligo per l’appaltatore di smaltimento nei siti autorizzati. Consideri che il 50% dei rifiuti domestici prodotti è rappresentato dalla componente organica, una quantità importante in una città delle dimensioni di Guidonia Montecelio».   

Infatti, in una sua analisi del servizio a Guidonia di qualche tempo fa, lei aveva individuato nell’enorme quantità di organico prodotta, circa 10mila tonnellate l’anno, la principale delle criticità da affrontare.

«Noi di Tekneko siamo perfettamente in grado di soddisfare l’offerta, dopo la fase di collaudo è entrato in funzione il nostro impianto di Aielli (siamo in provincia de L’Aquila ndg), dove abbiamo attivato una linea per il compost di qualità e dove tratteremo la componete organica dei rifiuti provenienti dalla città Guidonia Montecelio. Un impianto che lavora 190 tonnellate di Rsu (rifiuti indifferenziati ndg) al giorno, un fiore all’occhiello, uno dei più avanzati della Regione Abruzzo. Guidonia è autosufficiente».

La ricetta pubblico privato nella gestione del ciclo dei rifiuti della regione Abruzzo funziona bene, con un impiantistica in continuo adeguamento, spesso riferimento di realtà territoriali fuori Regione, tra cui Roma i cui rifiuti finiscono appunto nel Tmb di Aielli. Perché nel Lazio, dove pure Tekneko opera in numerose municipalità, la chiusura del ciclo dei rifiuti è così lontana?

«La struttura di Aielli nasce grazie a una comunione d’intenti e ai finanziamenti pubblici comunitari tra la Aciam Spa e le aziende consociate (Enia Spa municipalizzata delle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza ndg) e noi di Tekneko ed è frutto di una programmazione realistica e concreta del ciclo dei rifiuti che in Abruzzo funzione, un esempio per altre Regioni».

Lei sa dell’esistenza di un impianto meccanico biologico all’Inviolata di Guidonia che è del gruppo che fa capo a Manlio Cerroni, collaudato e in via di autorizzazione ma fortemente contestato dalle associazioni ambientaliste e dalla stessa amministrazione comunale, cosa pensa in proposito?

«Come ho già avuto modo di dire, il Tmb con annesso impianto di compostaggio non ha alcun effetto nocivo sull’ambiente anzi rispetto alla discarica e alla termovalorizzazione presenta notevoli vantaggi ambientali. Guidonia produce circa 18.000 tonnellate di rifiuti anno, è una delle città più popolose della Regione Lazio e dovrebbe dare esempio di corretta gestione dei rifiuti urbani, oltre ad una raccolta differenziata spinta anche un corretto trattamento dei rifiuti. Ripeto, noi i rifiuti li lavoriamo nei nostri impianti e garantiamo a Guidonia l’autosufficienza dello smaltimento, ma trattarli all’interno di un ambito territoriale di prossimità comporta vantaggi economici e ambientali, perché si riducono le distanze e i costi del trasporto. Il vero scandalo è invece l’incontrollato abbandono dei rifiuti sul territorio vedi la Selciatella. I rifiuti oltre che produrli vanno trattati nel rispetto delle normative e dell’ambiente».

A proposito di abbandono indiscriminato dei rifiuti in quantità preoccupanti, lei come spiega il fenomeno così importante?

«Lo spiego con l’esistenza di un 15% di utenze fantasma che sfugge ai controlli, produce rifiuto domestico e se ne libera dove capita inquinando l’ambiente. È un problema al quale, devo dire, l’amministrazione comunale approccia con sempre maggiori consapevolezza e pragmatismo, mettendo in campo tutte le iniziative utili a contrastare gli abusi che pagano tutti i cittadini in termini di decoro e vivibilità. Maggiore contrasto alle illegalità, intensificazione dei controlli e sanzioni esemplari, un sistema di videosorveglianza adeguato e ancora da migliorare, campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, il Comune ha fatto quel che poteva e di questo gliene va dato atto». 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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