Guidonia, Barbet «apre» a tutto l’arco costituzionale per sopravvivere e medita dimissioni a tempo
GUIDONIA – Ha passato la giornata più nera a disquisire d’altro su Facebook. Nell’ordine, si è occupato della ministra Teresa Bellanova in visita al Car (Centro agroalimentare): seguiva l’immancabile selfie; di sistema fognario a Marzo Simone; di varie e eventuali. Insomma, nella negazione di quanto stava avvenendo in quei momenti a Palazzo con le ennesime dimissioni in maggioranza, il grillino Michel Barbet pensava ad altro. Poi, in un colloquio pomeridiano con il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo, un confuso sindaco proferiva verbo sulla deriva 5Stelle e sulle prospettive del suo governo. Mentre il Pd in sua assenza stringe all’angolo degli accordi romani il futuro alleato grillino, cambiandone per sempre la fisionomia politica, Barbet pensa di avere ancora davanti un futuro prossimo. E per realizzarlo chiede aiuto a chi ci sta. Lo racconta una Ammaturo quasi sconcertata dal dilettantismo di chi non ha chiaro lo schema di chi governa e chi sta all’opposizione. In sostanza il sindaco, sotto sotto, è alla ricerca di un sostegno indiscriminato e ampio al suo governo. Una necessità aperta all’intero arco costituzionale, centrodestra compreso, per dare alla operazione una parvenza istituzionale.
Barbet matura in sostanza strategie politiche sopraffini per scavallare il momento drammatico, cercando la condivisione di un’unica grande maggioranza consiliare per dimettersi già nelle prossime ore. Ma sarà solo una finta, per rabbonire i suoi consiglieri 5Stelle o gli ex ancora presenti in aula. Le dimissioni durerebbero infatti solo 18 giorni, 2 in meno di quelli necessari a farlo decadere definitivamente. Tra su selfie e l’altro, Barbet quindi pensa. E non si sa se questo sia effettivamente un bene.
Ugo Rendine
Non seguo molto la vita amministrativa a Guidonia da tempo ma tanto basta per riderci sopra.