GUIDONIA – Chi ha ragione tra Tekneko e il sindaco Michel Barbet sulle modalità di smaltimento dei rifiuti prodotti nelle abitazioni dei soggetti sottoposti a quarantena obbligatoria, causa Covid-19? L’azienda che gestisce la raccolta differenziata applica pedissequamente le direttive dell’Istituto superiore di sanità attivate lo scorso 14 marzo da una circolare del mistero della salute. Il provvedimento è chiaro: chi è in quarantena deve smettere di differenziare il rifiuto domestico e seguire la prassi straordinaria: sigillare carta, umido e qualunque altro tipo di scarto domestico, all’interno di due buste ermeticamente chiuse con nastro adesivo da depositare, obbligatoriamente, nel mastello dell’indifferenziata. Tutto chiaro? Niente affatto. Con una ordinanza contingibile e urgente appena pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Guidonia Montecelio, Barbet dispone il contrario. Ovvero che sia mantenuta «la raccolta differenziata così come oggi eseguita». Anche per coloro che hanno contratto l’infezione e per gli altri, nell’ordine stimato di circa 300 persone, attualmente sottoposte alla quarantena obbligatoria domiciliare. Contestualmente, in via precauzionale, il sindaco chiude l’isola ecologica di via Lago dei Tartari. Informa la Asl Rm5 delle disposizione adottate, anche se in contrasto con quanto stabilito dal ministero. Declina ogni responsabilità giudiziaria in sede penale e civile. La confusione regna sovrana nella terza città del Lazio.

Eppure, il presupposto scientifico che ha ispirato le linee guida dell’Istituto superiore sanità sono comprensibili e condivisibili: al momento non è noto il tempo di sopravvivenza in un rifiuto domestico/urbano dei Coronavirus in generale, e del virus Sars-CoV-2 in particolare, ma sussiste una elevata percezione del rischio da parte della popolazione italiana ed anche tra gli operatori coinvolti nella raccolta dei rifiuti urbani. Pertanto, limitatamente a quanto noto al momento attuale, si può ipotizzare che il virus Sars-CoV-2 si disattivi, per analogia con altri virus con envelope, in un intervallo temporale che va da pochi minuti a un massimo di 9 giorni, in dipendenza della matrice/materiale, della concentrazione e delle condizioni microclimatiche. Per questo è necessario dividere i rifiuti domestici: 1) Rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria; 2) Rifiuti urbani prodotti dalla popolazione generale, in abitazioni dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria. Solo Barbet non l’ha capito.

ordinanza rifiuti

rapporto-covid-ISS rifiuti.pdf

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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