REGIONE LAZIO – Governare con maggioranze variabili e sempre più allargate adesso perfino alla Lega Nord. È successo ancora così qualche giorno fa in consiglio regionale, dove Nicola Zingaretti non è andato sotto durante la votazione del punto (importante) sulle variazioni al Bilancio grazie alle assenze strategiche di due consiglieri del Carroccio, Angelo Tripodi e Daniele Giannini. Così, il voto sul Bilancio è finito con 19 a favore e 18 contro. Bastava una presenza in più tra le opposizioni e sarebbe finita pari e patta e il punto bocciato con seri problemi alla maggioranza. Nicola Zingaretti, dunque, resiste ai numeri e alla cabala. Passato già indenne da una mozione di sfiducia, nel marzo scorso, che alla fine ha avuto gli effetti di sfaldare il centrodestra, soprattutto Forza Italia che si è spaccata tra favorevoli e contrari. Ora nella Lega Lazio è il caos e il caso ha investito il segretario nazionale Matteo Salvini.  I bene informati raccontano di un coordinatore regionale Francesco Zicchieri pronto a distribuire sanzioni come la sospensione dal partito per sei mesi.

Nicola Zingaretti, in questo suo secondo mandato, non può contare in aula su una sua maggioranza uscita dalle urne, e già in passato era stato costretto a cercare intese esterne per mantenere i numeri in consiglio e il governo della Regione. Su questa esigenza, un anno fa era nato il patto d’aula, 10 punti programmatici poi condivisi dai due consiglieri di minoranza, Pino Cangemi di Forza Italia e Pino Cavallari, eletto con la Lega ma poi confluito nel gruppo misto. Una situazione fluida, costruita di volta in volta sulle convergenze contingenti nelle commissioni. Sempre in attesa di quel rimpasto di giunta aperto ai 5Stelle di cui si parla da settimane, reso difficile dalle spaccature interne al movimento. La ipotesi della prima ora (all’indomani delle dimissioni per entrare nel governo giallo rosso dell’assessore allo sviluppo economico Gianpaolo Manzella e della responsabile delle Politiche Sociali Lorenza Bonaccorsi), di lasciare ai pentastellati la presidenza del consiglio regionale e uno scranno di peso in giunta come lo Sviluppo economico e le Attività produttive, avrebbe però incontrato resistenze interne al Pd e così la situazione è in stallo.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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