GUIDONIA – Mille pratiche in giacenza negli uffici comunali del Commercio e Attività produttive. Una paralisi amministrativa che ha ripercussioni gravi sulla tenuta delle imprese. La denuncia è del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo, che in una nota stampa parla di «settore chiave, supporto economico per lo sviluppo, ormai al collasso». Una condizione destinata a peggiorare con l’abbandono del dirigente Domenico Nardi che a marzo ha chiesto al Comune il nulla osta per trasferirsi all’Ente bacino del Tevere, e che già dal 26 aprile e fino al 2 luglio sarà in ferie. «Restano dunque cinque unità lavorative – scrive il consigliere – di cui una in aspettativa per gravi motivi familiari e la seconda in regime di part time con la legge 104. Nella seconda città non capoluogo di provincia d’Italia, i 5Stelle, il sindaco Michel Barbet, la sua amministrazione hanno quindi dimenticato l’interesse e la rilevanza di un settore così strategico».

Spiega Ammaturo: «Il sottodimensionamento ha ripercussioni gravi non solo sulle pratiche relative all’apertura di attività, passaggi, modifiche, ma anche sul servizio cave. Ci sono oltre 4mila attività commerciali che hanno necessità di risposta ai quesiti posti e alle centinaia di richieste Scia. C’è il nuovo mercato di Villalba, pronto ma ancora privo del bando di interesse per l’assegnazione dei posti agli ambulanti. Idem vale per Setteville, quartiere da anni di attesa di traslocare il mercato cittadino in un’area già individuata, anche qui manca il bando. C’è la supervisione dell’area dei mercati generali della Capitale. Ci sono le multe da calcolare e inviare per le sanzioni più disparate. Un servizio di spicco e calibro che l’amministrazione grillina ha preso come al solito con l’insipienza mostrata su ogni problematica, mentre mensilmente vengono accreditati gli emolumenti a fronte di servizi inesistenti. Ma il fatto ancor più grave per il consigliere è il tradimento delle promesse fatte dai 5Stelle in campagna elettorale. Quando nel programma parlavano di analisi periodica del livello di soddisfazione, di verifica dei carichi di lavoro svolti dai dipendenti, di favorire lo start-up d’impresa e gli spazi per il co-working incentivando i mestieri artigianali, la tutela e lo sviluppo».

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.