GUIDONIA – L’ultimo termine per la presentazione della offerte era alle 12 del 5 aprile, ma la gara per l’affidamento del servizio di Tesoreria comunale è andata deserta. Lo comunica oggi la stazione appaltante, la Città metropolitana di Roma, sul portale istituzionale. Il Comune di Guidonia Montecelio ha stanziato circa 70mila euro per un appalto triennale ma non si è presentato nessuno. Così la proroga del contratto – decisa nelle more della procedura di gara a dicembre 2018 – riconosciuta fino al 30 giugno 2019 al concessionario uscente, il Monte dei Paschi di Siena, dovrà, con molta probabilità, essere (ancora) prorogata.

In un trend generale, in cui sempre più spesso le gare d’appalto bandite dai Comuni vanno deserte, Guidonia non sembra mostrare segnali di discontinuità. L’ultimo caso eclatante ad aver riguardato la terza città del Lazio è stato il bando sullo smaltimento della frazione umida del rifiuto domestico, affidato dall’Ente nel 2017 a Città metropolitana di Roma (stazione unica appaltante per decisione commissariale), e come altre volte in precedenza non andato a buon fine. Ora il Comune ha deciso di  riprovarci con una nuova procedura ad evidenza pubblica, i termini per la presentazione delle offerte scadranno il prossimo 12 aprile, il 15 è convocata la seduta per l’apertura delle buste, pure stavolta la gara andrà deserta?.

Ma anche quando il Comune decide di fare in casa, funzionando esso stesso da stazione appaltante, le cose non vanno meglio. Deserta è andata la gara per il centroantiviolenza, poi affidato con procedura semplificata, discrezionale; nessuno si è fatto avanti per ottenere la gestione del trasporto pubblico e delle mense scolastiche, due servizi andati in proroga. Idem quelli per la guardiania armata (e non) del palazzo comunale, e delle pulizie dei locali municipali. Solo gli esempi più eclatanti di una miriade di affidamenti diretti decisi nel segno della continuità amministrativa dal governo 5Stelle. 

Antonella Fabiano, esperta di appalti dell’Anci (associazione nazionale comuni italiani), esaminando il fenomeno della sistematicità con la quale le gare vanno deserte nei Comuni italiani, ha spiegato che «la gara può non essere appetibile rispetto al mercato per requisiti troppo stringenti, o perché i bandi sono scritti male, ma il dubbio che gli operatori economici si accordino tra loro aspettando condizioni migliori viene». I casi, quelli di Guidonia compresi, tendono tutti a dimostrare come dopo una gara deserta, l’amministrazione appaltante tenda a derogare alle regole, avviando una procedura semplificata richiamando l’urgenza, o invitando gli operatori economici direttamente, scegliendo quindi l’affidamento diretto. Soprattutto opzionando di prorogare i contratti già esistenti. È quanto continua a avvenire nella terza città del Lazio.

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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