GUIDONIA – L’associazione professionale Agropolis (con sede in Passo Corese, Rieti) nel 2014 svolse puntualmente il «censimento e monitoraggio delle alberature presenti nel territorio comunale» anche se non venne pagata. È dovuta ricorrere al giudice per vedersi riconoscere il credito, ora il Comune di Guidonia Montecelio ha deciso di liquidare gli importi, a fronte di un decreto ingiuntivo del tribunale e dopo una puntuale ricostruzione «del fascicolo» amministrativo e degli interventi all’epoca messi in atto. Tutti ritenuti regolari. Dunque, se mancanze ci sono state, esse sono riconducibili a tempi più recenti, quando con tutta evidenza non vennero continuate le attività di monitoraggio delle alberature comunali, bypassando una trafila intermedia di controlli e arrivando, all’acme dell’emergenza, al taglio dell’intera ex pineta di via Roma, 22 esemplari spariti in poche ore.

Scrive il dirigente del settore Ambiente Paola Piseddu nell’atto che chiude l’annosa vicenda: «Desumendo che sussistendo un affidamento con relativo impegno di spesa e la relativa prestazione effettuata (censimento arboreo agli atti dell’ufficio), non esistano elementi per opporsi al suddetto decreto ingiuntivo». Eppure la storia di questo censimento, anche nei mesi recenti, non ha risparmiato colpi di scena. La commissione d’indagine interna all’Ente istituita per fare luce sullo stato manutentivo delle alberature, dopo l’incidente avvenuto nel parco giochi di via Roma con il crollo di un Pino e il ferimento di due persone, non era riuscita a reperire gli atti amministrativi utili a stabilire quali e quanti interventi fossero, negli anni, stati avviati dal Comune per preservare e monitorare il patrimonio arboreo a salvaguardia della pubblica incolumità. Una contraddizione dimostrata dal fatto che ora le carte sarebbero invece saltate fuori, sufficienti a ricostruire la storia amministrativa tra l’associazione e l’Ente e a liquidare l’importo di 29mila e 400 euro, al netto di spese di lite e interessi.

Il lavoro della commissione d’indagine consiliare presieduta da Paola De Dominicis (Pd), chiusi nel settembre del 2018, non ebbero modo di appurare lo stato dell’arte proprio per mancanza di documentazione, ma nelle risultanze finali disponeva l’invio del documento alla Procura della Repubblica per i rilievi del caso e l’accertamento di eventuali responsabilità. A ritenere che ciò non si avvenuto è adesso Giovanna Ammaturo di Fratelli d’Italia, anche lei membro della commissione. «Il compito di trasmettere le risultanze di uno studio durato settimane, passato per le audizioni di dipendenti e dirigenti dell’Ente, era stato affidato al sindaco Michel Barbet ma dubito sia andato a buon fine. Vuol dire che lo faremo noi».

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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