GUIDONIA – Un passaggio choc nell’articolo apparso ieri su hinterlandweb.it a firma del blogger Tommaso Verga, vorrebbe «le persone che governano la città», ossia il sindaco Michel Barbet e la giunta 5Stelle, oggetto di gravi episodi «di minacce e intimidazioni tout court». Di cui però «né il sindaco né la giunta di Guidonia Montecelio hanno reso conto ai cittadini attraverso una adeguata sensibilizzazione». Secondo l’autore del pezzo, dopo i fatti, sono state giustamente «depositate le denunce in tribunale, ma la città è risultata estranea, mentre era invece indispensabile mostrare l’accaduto come espressione del drago in odor di ghigliottina».

Ora,  è vero che sempre di più gli amministratori pubblici sono sotto tiro nei Comuni d’Italia. Donne e uomini che nella maggioranza dei casi vengono fatti oggetto di minacce e intimidazioni perché si oppongono al perseguimento di interessi illegali e criminali. Oppure perché incapaci di procurare un posto di lavoro, di garantire un sussidio o un alloggio popolare. Certi episodi si sono verificati a Guidonia in danno degli amministratori pubblici, denunciati con la giusta gravità non solo alla autorità giudiziaria ma anche alla pubblica opinione. Dal caso più eclatante, il proiettile che nel 1998 raggiunse l’allora presidente del consiglio Rita Salomone, a episodi meno gravi che negli anni si sono succeduti, sempre diventati di dominio pubblico. Offesi, aggrediti, i 5Stelle sono stati minacciati ma come? Con lettere minatorie, aggressioni fisiche e verbali, con missive anonime ancora contenenti proiettili? Che succede nel palazzo movimentista, e perché la pubblica opinione e la stampa non ne sono informati?

E lo spunto offerto ieri da Tommaso Verga ci interroga, e deve interrogare chi governa, sulla necessità inderogabile di denunciare sempre i gravi episodi intimidatori, perché rendere pubblico e trasparente il tenore delle minacce è indispensabile a squarciare il muro di omertà, educando la pubblica opinione alla legalità e all’adozione di comportamenti civili. Indipendentemente dal riserbo delle indagini della magistratura, a prevalere nei pubblici amministratori deve essere la pratica sociale di denunciare le pressioni culturalmente inaccettabili in una democrazia evoluta.

Come ha avuto modo di dire il presidente della repubblica Sergio Mattarella, «tenace ed inflessibile deve essere l’azione contro i comportamenti illeciti e le infiltrazioni delinquenziali nella sfera pubblica. Prevenire e sradicare, ovunque si annidi, ogni fenomeno corruttivo e di inquinamento è una sfida ineludibile, in quanto sono in gioco non solo le prospettive di sviluppo sociale ed economico del Paese, ma gli stessi principi di uguaglianza e di legalità sui quali si fonda il sistema democratico». Su certe cose non si scherza. Che il sindaco relazioni alla città, subito. Convocando già lunedì una conferenza stampa per denunciare i gravi casi di cui scrive Tommaso Verga.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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