GUIDONIA – Fu Michel Barbet a disporre tecnicamente (sotto il profilo delle procedure amministrative) l’abbattimento della Pinetina in vista della festa di Santa Maria di Loreto. Il sindaco, dopo essere venuto a conoscenza dei contenuti (a suo dire di diffuso allarme per la pubblica incolumità) della perizia redatta dall’agronomo Francesco Scacchetti (assunta al protocollo dell’Ente il 10 settembre), l’11 intimava il taglio dei 17 esemplari – «in ragione delle criticità rappresentate» – con una ordinanza tanto misteriosa quanto sconosciuta nei particolari: la 251. Scomparsa, tra l’altro, dagli atti della sezione archivio dell’albo pretorio online del Comune di Guidonia Montecelio e dai radar della pubblica opinione. La responsabilità sindacale, nella decisione di deturpare in fretta e furia (appena 3 giorni) l’area della storica pineta, emerge con chiarezza dalla determinazione a firma del dirigente del settore Ambiente Paola Piseddu (leggi qui) dell’8 ottobre e pubblicata oggi. Un atto così eccessivamente articolato nella routine amministrativa da risultare sospetto, disposto da Piseddu per la liquidazione delle competenze (poco più di 2 mila euro) alla ditta chiamata in via d’urgenza a tagliare gli alberi, nella realtà chiarificatore di ruoli, scelte, competenze, eventuali responsabilità di carattere penale.

La determina di Piseddu ricostruisce infatti analiticamente tutte le fasi della vicenda finita, è da ricordare, all’attenzione della Procura della Repubblica di Tivoli a seguito della presentazione di un paio di esposti. Il dirigente scrive innanzitutto di avere delegato al Rup (Responsabile unico del procedimento), nonché funzionario del settore Ambiente Marco Quaranta, l’intero iter in quei giorni convulsi; di averlo incaricato di procedere – dopo il sopraggiunto parere di Scacchetti – all’affidamento d’urgenza a una ditta che non era nemmeno quella inizialmente incaricata di manutenere, nel caso abbattere, le alberature nel centro cittadino: impegnata in altri lavori, la impresa aggiudicataria dell’appalto, non avrebbe infatti potuto garantire la rimozione dei 17 esemplari in tempi utili allo svolgimento della festa patronale. Come non ci furono atti del dirigente che «recepirono» le risultanze dello studio affidato, sempre in via d’urgenza il 7 settembre, all’agronomo Scacchetti. Arrivato in un batter di ciglia da San Cesareo per «consigliare» il taglio dei pini in quanto «verosimilmente» – se sottoposti a condizioni atmosferiche particolarmente avverse – avrebbero potuto rappresentare pericolo per la pubblica incolumità. Il parere di Scacchetti, preso così alla lettera dal sindaco, venne richiesto appena quattro giorni prima della ordinanza e nonostante altro tecnico (Aurelio Valentini) avesse in passato avuto incarico di monitorare gli esemplari presenti all’interno del parco intitolato ai Caduti di Nassiriya, e fosse atteso per le verifiche semestrali alla fine di settembre.

C’è poi il ruolo dell’assessore all’Ambiente Tiziana Guida pure messo in evidenza da Piseddu nella determinazione, almeno nella parte in cui il delegato di Barbet avrebbe concordato con atto formale del 3 ottobre 2018,  le tempistiche del programma di ripiantumazione già discusso con Avr Group (l’azienda puzzolente che recupera rifiuti nell’area del centro commerciale tiburtino a due passi dalla azienda sanitaria) secondo i termini previsti «nel quadro degli accordi relativi i benefit ambientali». E se tutto avesse fatto parte di un disegno? La Pineta andava distrutta per favorire Avr e certa politica d’immagine a 5Stelle? A pensar male…
(foto copertina di Gianni Coccia)

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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