PER  i 5Stelle regionali che l’hanno bocciata è “una norma che entra a gamba a tesa nelle competenze dei Comuni”, soggetta per questo a passare il vaglio di una possibile impugnativa. Tuttavia è una legge “più giusta” rispetto a quella che si voleva approvare. Che tutela il lavoro (di tutti) e non discrimina le aziende; che sfila dalle maglie della discrezionalità comunale le sorti di tutto il comparto estrattivo: se il testo Manzella, o emendamento “salva cave”, fosse passato così come era stato formulato e depositato la scorsa settimana, avrebbe determinato una condizione di reale disparità tra le imprese. Il segno tra la vita e la morte deciso sull’umore dell’amministrazione guidoniana, lasciato alla scelta di chi, in base a criteri inoggettivi e inspiegabili se non su un piano emotivo e poco giuridico, aveva deciso di notificare solo alcuni provvedimenti – a partire da metà agosto – e non altri, nonostante la procedura di revoca delle autorizzazioni fosse conclusa per tutte le aziende sottoposte a verifica.

Un passaggio della vicenda cave che andrà ulteriormente indagato, fino a chiarire eventuali contorni penali per omissioni d’atti d’ufficio imputabili al Comune di Guidonia Montecelio. Perché le procedure amministrative sono normate e quindi non soggette a intermittenze di comportamento. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio. La scia delle polemiche sul voto di ieri notte nell’aula della Pisana sarà lunga. Almeno quanto lo è stata la controversia che la norma approvata tenta di dirimere. Impossibile da ripercorrere in poche righe: la vicenda, per sintetizzare, ha obbligato la Regione Lazio a un intervento straordinario, nei tempi e modi, per sfilare le sorti di uno dei principali distretto estrattivi del Lazio dalla cieca visione di un anomalo impasto amministrazione comunale 5Stelle-buracrazia. Aziende chiuse con procedure contestate dagli imprenditori, centinaia di posti di lavoro a rischio (una parte già avviati al licenziamento), un settembre nero fotografato con gli scioperi, i cortei, le piazze occupate, le proteste contro il sindaco pentastellato Michel Barbet, costretto a fughe notturne per sottrarsi alla rabbia degli operai.

I 5Stelle locali, in un crescendo di complicazioni autoinflitte senza soluzione di continuità, in 3 settimane di tira e molla non sono riusciti a trovare la più politica delle vie d’uscita: prendere tempo. Quello necessario agli approfondimenti del caso, in attesa del pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensiva degli effetti di revoca chiesta da una delle aziende colpite, la Str Spa. In questo contesto di forte tensione sociale, la Regione Lazio si è vista costretta a trasformare un atto di indirizzo di riordino del settore estrattivo, aperto da tempo sul tavolo dell’assessore regionale alle attività produttive Gianpaolo Manzella, in una norma salva imprese. Un emendamento al collegato di bilancio regionale presentato su proposta della giunta Zingaretti, perfezionato dall’assessore, depositato e ritirato tre volte prima di giungere alla stesura definitiva. Un testo tuttavia discriminatorio che tracciava un profilo di illegittimità, se non di incostituzionalità, marcando differenze discriminatorie tra le imprese oggetto “solo” di preavviso di revoca, una decina, per le quali la salvezza era automatica – anche se nei loro confronti il Comune di Guidonia Montecelio aveva già concluso la procedura di revoca – e le altre che per sfortuna o fato, da qualche settimana, si erano viste notificare il provvedimento di revoca. Una correzione necessaria a ristabilire pari condizione arrivata sotto forma di un subemendamento di modifica all’articolo 4 a firma del consigliere regionale forzista Laura Cartaginese, appoggiato dall’intero centrodestra regionale. Votato alla fine anche da una parte del Pd nonostante l’astensione da qualunque giudizio dello stesso Manzella “mi rimetto all’aula, scusatemi”.

Per i 5STelle regionali (che hanno votato contro) un sub-emendamento illegittimo “che rischia di far impugnare la norma, perché entra a gamba tesa nelle competenze che riguardano i Comuni”. Comunque deciderà la giustizia amministrativa già il prossimo 9 ottobre (in discussione la sopensiva di Str), ma la legge è una boccata d’ossigeno per tutte le imprese estrattive.

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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